Nubi, leggerezza e fantasmi che tornano: la serata di Stefano Pioli
Che sia nell'occhio del ciclone Stefano Pioli lo ha ormai capito anche se è forte della fiducia della dirigenza viola e di un triennale che sposta gli obiettivi detti ad inizio anno in un arco temporale più lungo. I primi nomi aleggiano già, rumors, pensieri, speranze di chi non crede nel tecnico di Parma e invoca il ribaltone. Come nell'estate 2020 torna il fantasma di De Rossi, "reo" solo di amicizia con il ds Pradè. Il tecnico sa che senza risultati i primi a saltare sono gli allenatori e sa che anche la fiducia più granitica nel calcio si sfalda se non è supportata dai fatti. E' uno naviganto e non sarà certo il nome di De Rossi o Thiago Motta a spaventarlo.
Ma Pioli in questa Fiorentina ci crede, vede miglioramenti, step, piccoli passi che la squadra starebbe a suo avviso facendo. Dalla gara con la Roma a quella con il Bologna la classifica è migliorata poco o niente ma le risposte avute da alcuni giocatori stanno arrivando (come Kean e Gud sbloccati) e lui continua a sperare che il livello della squadra cresca di pari passo con Kean, De Gea e Gudmundsson appunto. E intanto riparte da loro. Chi lo conosce lo vede sì provato e un po' più nervoso del solito ma anche sereno e che cerca conforto in qualche buona cena di pesce.
Stasera la squadra deve trovare una svolta positiva, trovare la chiave ad una stagione ancora in embrione. Andare con la consapevolezza della forza dell'Inter ma nello stesso tempo non sentendosi vittima designata. Accorta e concentrata ma non rassegnata ad una sconfitta confidando poi in Lecce e Genoa, perché tre punti (o anche uno che muova la classifica) sono sempre tali con chiunque vengano ottenuti. Alla fine insomma ci vuole un po' di leggerezza, quella che deve avere Pioli che aspetta solo la scintilla che accenda la squadra. Chissà che non arrivi stasera.






