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"Primo, non prenderle". Il lavoro di Vanoli sulla difesa continua: stessi interpreti, diverso atteggiamentoTUTTO mercato WEB
Oggi alle 20:00Copertina
di Alessandro Di Nardo
per Firenzeviola.it

"Primo, non prenderle". Il lavoro di Vanoli sulla difesa continua: stessi interpreti, diverso atteggiamento

Un ex difensore, che ha fatto della difesa anche la sua specializzazione quando, nello staff di Antonio Conte all'Inter, si occupava proprio del reparto arretrato. Per questo, per un reparto che ha incassato 18 reti in 11 gare (1,6 di media a partita), Paolo Vanoli dovrebbe essere una garanzia: è stato chiamato anche per questo, per aggiustare tutto sì, ma partendo da là dietro. E nei primi giorni, già negli allenamenti che hanno preceduto la trasferta di Genova, ci ha lavorato subito.

Le prime modifiche.
Il malato 'puzzava' proprio dalla coda: e quindi cambio drastico sulle palle inattive, da zona a uomo, anche se la confusione è rimasta come testimoniano i due sbandamenti sui gol di Ostigard e Colombo; poi ha iniziato a lavorare sulla tenuta fisica ma anche sui meccanismi di reparto. Ripartire dalle cose semplici, dare meno responsabilità a un roster di calciatori che ha accusato deficit di personalità. Servirà trovare comunque un comandante, un leader (non per forza tecnico ma spirituale). E in questo la figura di Pablo Marì sembra la più indicata. Poi Marin Pongracic, da riprogrammare e ritrovare soprattutto psicologicamente, in ballottaggio con Pietro Comuzzo, un altro da riscoprire. E dall'altra parte Luca Ranieri, con fascia da capitano ma incalzato da Mattia Viti.

Verso la Juventus.
Lo ha fatto capire anche in conferenza stampa. Le gerarchie adesso non esistono. Saranno quindi in cinque a giocarsi i tre posti da titolare per la sfida di sabato sera. Perché dietro non si cambia nello schieramento - questa squadra, per mancanza di esterni, sembra destinata a vivere e 'morire' con un'impostazione a tre -, ma ci sarà qualche aggiustamento. Linea più bassa, per non evidenziare le lacune atletiche dei centrali. E atteggiamento più aggressivo, sempre per esaltare le caratteristiche di ciò che ha a disposizione. Ripartire dalle cose semplici. Con doppie sedute anche domani e dopodomani, perché il lavoro non è finito. E si concentrerà ancora una volta sulla difesa. Con un imperativo: primo non prenderle, chiudere i rubinetti dietro, già a partire da sabato.