Franchi, tra Fiorentina e Comune continua il braccio di ferro: ma ci sono dei progressi nei cantieri
La trattativa tra Palazzo Vecchio e la Fiorentina per il progetto di restyling dello stadio Franchi continua tra tensioni, rilanci e continui aggiustamenti. Secondo La Nazione, il confronto sulle risorse mancanti — almeno 50-60 milioni per completare il secondo lotto — somiglia ormai a un braccio di ferro. Nonostante l’ultimatum del dg Ferrari, il dialogo resta aperto, anche se il clima è carico di pressioni e incertezze legate alla possibile partecipazione economica di Rocco Commisso. Nel frattempo, sul cantiere si registrano alcuni progressi: sono state installate due nuove gru e sono arrivate le prime travi prefabbricate prodotte dalla Cimolai in provincia di Pordenone, azienda leader nel settore dell’acciaio. Questi elementi serviranno per la futura copertura della Curva Fiesole, mentre lo scheletro della nuova struttura sta iniziando a prendere forma. Tuttavia, manca ancora un cronoprogramma aggiornato.
L’unico documento ufficiale disponibile fotografa la situazione al 30 giugno e indica una realizzazione del 7,9% dell’investimento. Palazzo Vecchio chiarisce che questa percentuale non rappresenta lo stato effettivo dei lavori, ma i pagamenti rendicontati dal Comune, destinati a crescere con l’arrivo dei prefabbricati. Gli avanzamenti effettivi, secondo Arup, raggiungerebbero circa il 20%, mentre un ulteriore 20% non può ancora essere riconosciuto perché realizzato negli stabilimenti. Domani la discussione si sposterà a Nyon, dove Comune, Arup, Fiorentina e Uefa si confronteranno sulla candidatura del Franchi per Euro 2032. Restano due grandi ostacoli: la copertura dei finanziamenti mancanti e i posti scoperti nel parterre, elementi che non rispettano gli standard Uefa. Con Torino, Roma e Milano già certe della presenza, Firenze spera di conquistare uno dei due posti ancora disponibili.








