Calmi, la salvezza sarà una maratona. Nell’intervallo è successo qualcosa… La Fiorentina ora pensa da provinciale. Mercato: Disasi o Acheampong per la difesa
Il calcio è la metafora della vita. Quando le cose vanno male pur di ripartire ti aggrappi con gli artigli anche all’appiglio più piccola, purché sia positivo. Bene, la Fiorentina da ieri sera non è più ultima in classifica. La maglia nera del giro d’Italia del pallone è passata sulle spalle del Verona. Magra consolazione, se volete, ma un timidissimo segnale che forse la rotta sta cambiando direzione. Però bisogna stare calmi, la salvezza della Fiorentina sarà lunga come una maratona. Tutti auspichiamo che i viola escano presto dalla palude, ma chi sostiene che saranno sufficienti poche settimane è un inguaribile ottimista oppure un veggente. E in tal caso speriamo che le sue previsioni siano corrette.
Il sospetto, invece, è che questa battaglia si concluderà dopo una fatica immane quando la primavera busserà alla porta. Con la Juventus, però, si sono liberate nell’aria buone sensazioni. Una Fiorentina finalmente dentro alla partita e conficcata nella sofferenza. Viola pronti a lanciarsi dopo un errore a recuperare campo, disposti ad aiutarsi, con quel furore agonistico che purtroppo in questa stagione quasi mai avevamo visto. Forse più mai che quasi. Tutto ciò non è stato sufficiente per vincere la sfida con l’odiata rivale, ma in una partita che non è stata in generale trascendentale la squadra che ha prodotto qualcosa in più è stata la Fiorentina. Non sarebbe stato uno scandalo se si fosse portata a casa 3 punti.E invece dopo 12 turni manca ancora la vittoria.
I primi 20 minuti della ripresa sono stati luccicanti considerando tutto il contesto in cui si muove la Fiorentina. Una bella differenza tra i due tempi. Nell’intervallo è successo sicuramente qualcosa e di bello. Vanoli si è fatto sentire, ha scosso il gruppo. Con le sue modalità che a qualcuno possono sembrare anche brusche. Ma quella voce di carta vetrata è stato molto convincente se è vero come è vero che i viola hanno ricominciato con un piglio inedito. Dopo 180 secondi Mandragora ha tirato fuori la specialità della casa, il missile terra-aria sparato da un sinistro che nella scorsa stagione ha portato 9 gol in 42 gare complessive. La notizia, dunque, è che Vanoli ha scovato la password per penetrare all’interno del complesso sistema mentale dei viola. Minato duramente dalla paura. Quel timore che però magicamente è evaporato dopo il tè caldo. Attendiamo ulteriori verifiche, consapevoli che Vanoli predica bene quando afferma che “ci saranno alti e bassi e bisognerà essere bravi a gestirli”. Già a Bergamo contro il fresco ex Palladino - molto arrabbiato per le tre pere rimediate dai suoi al Maradona - capiremo se i viola si saranno messi alle spalle il terrore. L’Atalanta è più forte della Fiorentina, su questo ci sono poche discussioni, ma anche in nerazzurri hanno i loro problemi, visto che hanno già cambiato un allenatore.
I viola hanno dimostrato anche altro contro la Juventus. Dopo i sogni dell’estate con i colori della Champions League e la consapevolezza di poter lottare per la zona Europa League, finalmente la Fiorentina ha riposto nell’armadio lo smoking che poca fortuna aveva portato, per indossare la tuta blu da operaio. Abbigliamento nobile, per altro, che aiuta ad avere un altro spirito. “Dobbiamo essere provinciali. Dispiace perché la Fiorentina con Commisso in questi anni ha fatto grandi sacrifici economici, ma la realtà è questa. Io ci sono stato tante volte in basso… E sui vari campi bisogna saper soffrire. Io ho visto una squadra che ha voluto soffrire. La strada è lunga e dobbiamo far vedere alla gente che siamo in grado di avere questa mentalità”. Questo il Vanoli pensiero. Chiaro, no? In pochi mesi si è passati dall’agognata gloria al pane raffermo della sopravvivenza. Ma almeno adesso tutti lo hanno capito.
I dirigenti, al netto degli ingenti investimenti del mercato estivo, dovranno rimettere le mani sulla squadra perché c’è un reparto che più degli altri necessita di rinforzi: la difesa (la seconda più perforata in campionato, con 19 gol al passivo insieme al Genoa, e migliore solo dell'Udinese peggior retroguardia del campionato con 20 reti incassate). Diversi i nomi sul taccuino, con un paio un po’ più sensibili. Alex Disasi, classe ’98, vicecampione del Mondo nel 2022 con la Francia (ha origini congolesi), è al Chelsea però fuori rosa. Obiettivo raggiungibile e con una buone dose di esperienza. L’altro è Joshua Kofi Acheampong, difensore del 2006, gioca nell’Under 21 inglese e pure lui nel Chelsea. C’è un bella differenza di età con Disasi, ma è un altro profilo interessante. E’ un terzino destro che può fare anche il centrale. Uno sforzo a gennaio per la società può rappresentare un mattoncino per la salvezza. Che è l’unica cosa che conta.








