Vanoli alla squadra: a gennaio non scappa nessuno. I moduli non fanno la felicità, ma il mercato li può influenzare. Intanto con il Verona sarà difesa a 3
Negli anni il ruolo dell’allenatore è cambiato assumendo una importanza sempre più centrale. Anche se la partite continuano a vincerle i calciatori. Giusto per ribadire un concetto. Però la strategia conta, eccome. Così come la lettura della gara in corso. Avanti a tutto, però, restano gli uomini che non sono pedine del Subbuteo (dolci ricordi di infanzia). Se i giocatori non rispondono a sollecitazioni motivazionali, se non sono disposti ad arrivare prima sul pallone, se rinunciano ad una corsa più, se vengono meno al principio dell’aiuto al compagno, nessuna tattica li può salvare. La doverosa premessa per spiegare che moduli non fanno la felicità, ma aiutano a giocare meglio. Dal canto suo Vanoli, a scanso equivoci, a Reggio Emilia dopo la batosta col Sassuolo ha chiaramente spiegato a tutti i suoi calciatori che non sarà il mercato di gennaio la scappatoia da una situazione che loro in primis hanno causato e ora devono sistemare.
Ora le riprove, e con il Verona ancora difesa a 3
La vittoria sulla Dinamo Kiev non autorizza a dichiarare guarita la Fiorentina, nemmeno a dire che la febbre si sia abbassata del tutto. E’ solo un’affermazione, ottenuta contro un avversario modesto, che però aiuta a rigonfiare leggermente il morale in vista della sfida verità col Verona. Altre volte avevamo visto piccoli segnali di speranza, salvo poi ringoiarli tutti nella sconfitta successiva. Per questo restiamo un po’ algidi rispetto al trionfo sugli ucraini. Prendiamo solo quel poco che ci ha convinti. Il cambio di sistema materializzatosi al 21’ della ripresa, per esempio, quando Vanoli dopo i tre cambi contestuali è passato alla difesa a quattro. All’istante la Fiorentina ha dato l’impressione di essere più fluida nella manovra, ancorché più convinta di ciò che stava facendo. Non può essere stata solo una sensazione, forse un indizio vero e proprio. Un 4-2-3-1 per qualcuno un 4-4-1-1 per qualche altro. Poco importa, non facciamo sofismi anche perché servono riprove al successo di giovedì, e soprattutto nel frattempo Vanoli avrebbe di nuovo accantonato l'idea della linea a 4, per continuare a lavorare su una difesa a 3 che è quella che rivedremo domenica contro il Verona.
Linee programmatiche per gennaio
E comunque la questione tattica su cui tanto si discute, va a braccetto con il prossimo mercato invernale, che può influenzare la querelle sul modulo facendo la differenza per spingere Vanoli a cambiare. L'arrivo degli esterni offensivi (almeno un paio) di cui ha parlato di recente il tecnico viola può aprire alla modifica, anche difensiva, altrimenti può bastare l'innesto di un altro centrale d'esperienza alla Pablo Marì per proseguire comunque su un'idea legata a 3 uomini schierati davanti a De Gea.
Col Verona un solo risultato
Intanto siamo alla giornata numero 15 e per i viola è già un turno decisivo, addirittura definitivo. Contro i “butei” veronesi la squadra di Vanoli avrà un solo risultato a disposizione: la vittoria. Tre punti per restare aggrappati all’ultimo strapuntino del treno in corsa. Tre punti per non allargare la frattura da penultima e e terzultima in classifica. Il pareggio servirebbe a poco, la sconfitta sarebbe una mazzata senza ritorno. Non è facile giocare in queste condizioni, ma così è se vi pare. Il gemellaggio storico con i tifosi gialloblu non impedirà ai sostenitori viola di incitare la Fiorentina con un’energia inaudita. Gara di delicatezza estrema, speriamo lo abbiano compreso tutti. Domani la Fiorentina si giocherà la serie A. Coraggio.






