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Dopo la Juventus, anche la Fiorentina: cambio modulo in corsa per provare a uscire dalla crisi
La Fiorentina prova faticosamente ad uscire da uno dei momenti sportivi più difficili di tutta la sua storia. Il successo per 2-1 sulla Dinamo Kiev in questo senso può dare un briciolo di entusiasmo al gruppo di Paolo Vanoli che, dopo un primo tempo chiuso sull'1-1, nella ripresa ha modificato per la prima volta dal suo arrivo l'assetto tattico della sua squadra accantonando il 3-5-2 e passando alla difesa a 4. Una modifica che, pur non avendo interpreti naturali, ha portato i frutti sperati visto che nella ripresa la squadra ha retto e trovato il gol del successo.
"Ho in mente da tempo il cambio modulo, ma non ho esterni offensivi per farlo", aveva ammesso nel pre partita. "Ormai nel calcio i moduli non ci sono. Io andavo a cercare l'atteggiamento: cercavo questo. Faccio i complimenti a Kouamé, che tornava da un infortunio. Fortini è un giovane, non va caricato di responsabilità. La coperta era un po' corta", ha poi spiegato nella ripresa. Da capire se, come, quando e perché l'esperimento si ripeterà, ma le parzialissime prime indicazioni sono state positive.
Un'idea, quella del cambio modulo e dell'abbandono della difesa a 3 per passare a 4, che ha portato benefici anche alla Juventus nell'ultimo match di Champions League col Pafos: gara bloccata, nella ripresa Spalletti ha alzato Koopmeiners a centrocampo, disegnato una linea a 4 e messo dentro due attaccanti. Trovando così due gol in pochi minuti e tante buone sensazioni. Proprio come successo ieri sera alla Fiorentina.
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