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Gravina fiducioso per l'Italia ai Mondiali. E propone una sua riforma dei campionatiTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 00:38I fatti del giorno
di Dimitri Conti

Gravina fiducioso per l'Italia ai Mondiali. E propone una sua riforma dei campionati

Dal palco dello Sport Industry Talk di RCS ha parlato Gabriele Gravina. E, come ogni volta che il numero uno della FIGC si esprime, ha lasciato dietro di sé temi legati allo stato del calcio italiano. E non solo della nazionale, ma anche per i club. Qualche parola iniziale non poteva che essere dedicato però all'Italia di Gattuso. E Gravina si è mostrato piuttosto fiducioso: "Io sono convinto che andremo ai Mondiali, ma non si va ai Mondiali perché ti chiami Italia o Francia o Spagna. Si va ai Mondiali perché si vince, perché progetti e lavori e noi stiamo cercando di fare questo". Gravina però ha anche tracciato la linea sulla riforma dei campionati che ha in mente: "Quello che va affrontato in maniera decisa è il turnover che è eccessivo e dannoso. In Serie A retrocede il 15-20%, in Serie B il 35%, in C il 20%. È insostenibile. In C, negli ultimi quattro anni, tre retrocesse su quattro sono fallite. Il sistema va raffreddato: turnover più basso, distribuzione più equilibrata delle risorse. Serve una visione complessiva, non solo numerica. Non basta ridurre il professionismo: bisogna intervenire su sostenibilità economica, sviluppo, infrastrutture. C’è l’esigenza di raffreddare il sistema. Probabilmente il 10% di turnover in A, il 20% in B e il 20% in C è un’altra soluzione che realisticamente può unire un po’ di buon senso e buona volontà: entro dicembre io farò questo tipo di proposta". Nel concreto, in caso di conferma delle percentuali e di attuazione dell'idea, in Serie A il numero di retrocessioni in B diminuirebbe da tre a due, così come allo stesso tempo salirebbe una squadra in meno dalla cadetteria (anche qui, da tre a due). Si dimezzerebbero pure le retrocessioni in Serie C, che da quattro diventerebbero a quel punto due. A quel punto due promozioni in Serie B rispetto alle attuali quattro, aumenterebbero invece le retrocessioni in Serie D, che diventerebbero dieci dalle nove di adesso.