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Lo strano derby delle assenze: del pubblico e dei nuovi acquistiTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
sabato 31 ottobre 2020, 10:36Copertina
di Pierluigi Gambino
per Genoanews1893.it

Lo strano derby delle assenze: del pubblico e dei nuovi acquisti

Davvero uno strano derby, contrassegnato più dalle assenze che dalle presenze. La definizione più significativa naturalmente riguarda il pubblico, caratteristica primaria di ogni match ma in particolare di una stracittadina. Quanto può incidere nel comportamento dei calciatori? Non pochissimo, poiché la componente agonistica della prestazione è sicuramente influenzata dall'ambiente. Non in modo definitivo poiché i giocatori, lontano dal campo di allenamento, frequentano i supermercati, un po' meno i ristoranti e comunque incontrano tifosi amici e nemici, assorbendo l'atmosfera di una partita senza eguali.

Gli altri assenti, almeno in buona parte, sono i nuovi giocatori delle due squadre. La Samp lamenta il sicuro forfait di Adrien Silva e si interroga sul recupero di Candreva, il quale non sarà in condizioni esplosive dopo essere uscito da un infortunio muscolare. Nell'undici iniziale non è da escludersi che il solo innesto rispetto allo scorso anno sia l'emergente danese Damsgaard, che ormai si è conquistato un posto al sole sulla fascia sinistra del centrocampo.

Se Atene blucerchiata non ride, Sparta rossoblù piange calde lacrime, dovendo rinunciare a Zappacosta (probabilmente l'acquisto più prestigioso dell'ultima campagna), Shumorodov (in teoria il centravanti titolare), Pellegrini (terzino sinistro pescato in extremis per colmare una grave lacuna) con un forte dubbio riguardo all'utilizzo del difensore centrale Bani. Così nel probabile undici iniziale in una rosa rivoluzionata le sole novità dovrebbero essere Badelj in cabina in regìa, Czyborra (sempre che non gli venga preferito Criscito...) sul versante difensivo mancino e un attaccante da scegliersi tra Scamacca e Pjaca.

Dalla lista degli inutilizzabili, a rigor di logica, emerge un ulteriore divario tra le due squadre. La Samp ha dalla sua una compattezza figlia anche della riconferma di un assetto già funzionale. I suoi atleti giocano a memoria, si cercano e si trovano, mostrandosi tutti funzionali al ruolo assegnato loro: anche Jankto, che da bersaglio di critiche anche aspre si è trasformato, a Bergamo, in uomo decisivo dopo essere spostato da sinistra a destra. Grazie al ceko, Ranieri può non rimpiangere eccessivamente l'eventuale rinuncia a Candreva.

Più vivi sono per il tecnico altri due dubbi: il primo riguarda la zona centrale difensiva, dove Tonelli, sinora efficacissimo, ha già accumulato quattro cartellini gialli (un record inarrivabile) e potrebbe lasciare spazio a Colley, comunque un'alternativa di rispetto. In avanti Ramirez, non più disturbato dalla trattativa che lo voleva al Gremio (è stato lui a rifiutare la partenza anticipata da Genova), difficilmente dovrà lasciare posto a Verre, abile mezza punta, o a Keita, la cui forma non è quella ottimale, ma accettabile lo è.

Il Genoa era e resta un cantiere aperto, e se in retroguardia i papabili sono tutti collaudati, a centrocampo e in avanti qualche carenza si avverte. Sulle fasce quale rendimento sapranno offrire Ghiglione e Czyborra? E in mezzo, appena Behrami sentirà il peso dei 35 anni, come inciderà il suo sostituto, da scegliersi tra Zajc (inadatto a far legna) e Lerager (ancora indietro di forma)? Fermo restando l'impiego di Pandev, quale potrà essere l'apporto di Scamacca (ammirato comunque in Coppa, ma ancora tutto da scoprire contro avversari ferrati) o di Pjaca (ancora un oggetto misterioso)?

I favori del pronostico, per mille motivi, si indirizzano verso il blucerchiato, ma il derby, da sempre, può regalare clamorose sorprese. E il Genoa, conscio della propria inferiorità, ha comunque dimostrato – a Verona e di fronte all'Inter – di conoscere a fondo l'arte di far giocar male l'antagonista.

                          PIERLUIGI GAMBINO