Blessin-Genoa, CEO Oostende: "Ma quale rabbia. Il momento doveva arrivare..."
E' arrabbiato, Ganaye?
"Perché dovrei esserlo?"
Lasciarvi così, a stagione in corso.
"E' il calcio, no? E' stato tutto veloce. Forse inatteso, in questo periodo, ma sapevamo che il momento sarebbe arrivato: non ci aspettavamo adesso, in verità. Ma è successo e non vedo perché dovrei essere arrabbiato con Alex".
Vi ha creato problemi?
"E' sempre difficile quando il tuo tecnico va via a metà stagione, crea problemi ma solo a breve termine".
Tutti si sorpresero quando sceglieste un tecnico sconosciuto dalle giovanili del RB Lipsia.
"Fare delle scelte è il nostro lavoro... Abbiamo un'identità, volevamo uno che avesse quelle idee: pressing e contropressing.
Alex era uno di questi, è stato per tanto al Leipzig. Lì non poteva crescere ancora, ci siamo trovati al momento giusto. Per entrambi".
Le critiche non vi sono mancate.
"Sapevamo di aver preso un tecnico di qualità ma tutti ci hanno criticati. Abbiamo perso le prime due gare, un pareggio e prima dell'Anderlecht e alla quarta il giornalista mi ha chiesto 'se Alex perderà, lo licenzierete?'. No, certo che no. Volevamo implementare il nostro stile di gioco e serve tempo a uno come lui, per inculcare nel gruppo la sua filosofia e metodo".
Saprà che in Italia non siamo cintura nera di pazienza coi tecnici, però...
"Prendere Alex è un cambiamento di rotta, inevitabilmente serve tempo per implementare il suo gioco, per cambiare una mentalità e trasmettere le proprie idee".
Prenderete uno come lui?
"La nostra strategia è quel tipo di calcio, il prossimo tecnico dovrà avere questo profilo. Ora la sfida è doverlo fare a metà stagione, è dura. Non vogliamo sbagliare, così ci prenderemo il tempo che sarà necessario per decidere nel momento giusto".