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L'Inter sta pagando anche la mancanza di coraggio sul mercato. Skriniar andava ceduto e ora, oltre al danno, si rischia la beffa: se non rinnova a gennaio va svendutoTUTTO mercato WEB
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martedì 4 ottobre 2022, 17:37Editoriale
di Raimondo De Magistris

L'Inter sta pagando anche la mancanza di coraggio sul mercato. Skriniar andava ceduto e ora, oltre al danno, si rischia la beffa: se non rinnova a gennaio va svenduto

Nato a Napoli il 10/03/88, laureato in Filosofia e Politica presso l'Università Orientale di Napoli. Lavora per Tuttomercatoweb.com dal 2008, inviato al seguito della Nazionale
L'estate trascorsa dal Napoli è oggi in Italia parametro di riferimento quando si vuole evidenziare il modo corretto di intendere e interpretare il calciomercato. Archiviata l'ultima discussa stagione, il direttore sportivo Cristiano Giuntoli era chiamato a una missione complicata: voltare pagina, salutare i senatori, abbassare il monte-ingaggi e allestire una squadra altrettanto competitiva. Non ha avuto paura di farlo, non si è fatto influenzare dalle critiche che a giugno erano copiose e a luglio ancora di più. Ed è andato avanti per la sua strada, pescando fuori dal mainstream anche se ora tutti s'affrettano a far sapere che Kvaratskhelia e Kim Minjae erano già pronti ad acquistarli due, tre o quattro anni fa. Chissà perché nessuno l'ha fatto...
Gli obiettivi che ha dovuto perseguire Giuntoli erano non troppo diversi da quelli che si erano prefissati molti altri dirigenti della nostra Serie A. Inter compresa. In casa nerazzurra non c'era da aprire un nuovo ciclo, ma abbassare il monte-ingaggi e chiudere il mercato in attivo erano due priorità del club. E l'Inter ha fallito in entrambi i casi, lasciandosi aperte questioni che prima o poi andranno risolte. Ma sul mercato, risolverle poi non paga quasi mai.

Come nasce il caso Skriniar
Riavvolgiamo il nastro perché il caso Skriniar rischia per l'Inter di tramutarsi in un suicidio economico. Un qualcosa che nessuno in Italia può permettersi e ancor meno il club della famiglia Zhang. Il centrale slovacco a maggio aveva praticamente raggiunto l'accordo per rinnovare il contratto scadenza 2023: ingaggio da 5 milioni di euro netti a stagione solo da sottoscrivere. Ma in quell'occasione l'Inter non forzò la mano perché - si diceva - sarebbe stata solo una formalità. A metà giugno arriva l'offerta del PSG: 50 milioni di euro più 10 di bonus per acquistare il centrale slovacco classe '95. Sulla falsariga rispetto a quanto accaduto 12 mesi prima con Hakimi, da Parigi sono pronti a chiudere l'operazione ancor prima dell'inizio ufficiale della sessione di calciomercato. Ma l'Inter, convinta di non avere un giocatore a scadenza, comincia a sparare cifre alla Hakimi senza tener conto del fatto che tra i due giocatori intercorrono tre anni e mezzo di differenza. Settanta milioni di euro e anche più, questa è la richiesta nerazzurra. Da Parigi non rilanciano ma nel frattempo concordano con Skriniar uno stipendio da 7.5 milioni di euro più bonus fino ad arrivare a 9. Lo convincono che sì, il PSG è il club in cui fare il salto di qualità e in Skriniar il dubbio s'insinua.


Manca il coraggio di cambiare
In estate passano le settimane e l'Inter continua a recitare la parte del leone senza però avere realmente il coltello dalla parte del manico. Il club nerazzurro è sicuro che prima o poi da Parigi il rilancio arriverà e non comprende che l'arrivo di Campos al posto di Leonardo è anche l'inizio di un nuovo modus operandi sotto la Torre Eiffel. Aspetta i 70 milioni di euro e nel frattempo blocca Bremer. Che aspetta, aspetta, aspetta, ma alla fine - quando è De Ligt a lasciare la Serie A e non Skriniar - dice sì alla Juventus.
L'Inter resta a bocca asciutta e a quel punto si accovaccia attorno alla sua posizione e per Skriniar inizia a chiedere anche di più. E il PSG? Sempre fermo sulla sua posizione: 50 milioni di euro più 10 di bonus, prendere o lasciare.

Adesso oltre al danno si rischia la beffa
Si arriva così a fine mercato con l'Inter che sostanzialmente cambia poco in difesa. Sostituito Ranocchia con Acerbi, si riparte con gli stessi della scorsa stagione. Con De Vrij e Skriniar in scadenza di contratto. Ma se l'olandese, 32 anni tendenti ai 33, può anche andare a scadenza senza provocare un grosso danno economico, per lo slovacco il discorso è diverso. Ventisette anni, 28 il prossimo febbraio, Skriniar ha una valutazione destinata a calare per questioni anagrafiche e quindi difficilmente certe cifre si riproporranno. Non solo, quell'accordo trovato a maggio oggi non è più valido. L'Inter ha dovuto alzare la sua proposta, passando da 5 a 6.5 milioni di euro netti a stagione, ma anche così il rinnovo non è scontato. Perché il PSG ha offerto di più e s'è detto disposto ad aspettarlo, a confermare certe cifre anche nei prossimi mesi.
L'Inter ora vuole stringere, arrivare a un accordo già questa settimana. Se accordo sarà, verrà siglato a cifre più alte rispetto a quelle fissate cinque mesi fa e dopo settimane in cui la situazione contrattuale ha influito e non poco anche sul suo rendimento. Se invece Skriniar continuerà a temporeggiare, sarà necessario svenderlo a gennaio per evitare di perderlo a parametro zero. Insomma: o finirà con una sconfitta di misura o con un'imbarcata. Il tutto per non aver avuto il coraggio di venderlo quando andava venduto.