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Zangrillo: "Con il Genoa è finita così per un'antipatia con l'ad Blazquez". Poi parla di De RossiTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 08:53Serie A
di Niccolò Righi

Zangrillo: "Con il Genoa è finita così per un'antipatia con l'ad Blazquez". Poi parla di De Rossi

"Nella mia vita ho coltivato due grandi passioni, la medicina e il Genoa. Non c’è giorno in cui non pensi al Genoa". Inizia così l'intervista che questa mattina La Gazzetta dello Sport ha fatto al medico ed ex presidente del Grifone Alberto Zangrillo. Queste le sue parole, iniziando dal caso di respinta di abbonamento perché persona non gradita alla nuova proprietà: "C’è tanta amarezza per ciò che è successo, ma sono molto comprensivo e al Genoa non rinuncio. Ho comprato l’abbonamento online, anche se al botteghino avevano dato l’ordine di non vendermelo in quanto persona non gradita alla società: il mio gesto era stato interpretato come una provocazione. Quando vado al Ferraris i dipendenti del Genoa che incrocio abbassano lo sguardo per non farsi sorprendere a salutarmi. Io li capisco e li perdono. Quando ero ancora nel Cda mi hanno tolto il pass auto e mi davano i biglietti nel settore ospiti. Tutti segnali, no? Sono stati tre anni bellissimi nei quali ho potuto proporre il mio modo d’essere presidente-tifoso, specie in via d’estinzione". Cosa è successo? "Nella primavera 2024 c’è stata una frattura insanabile coi vertici del club. Io avevo un dialogo costante con chi continuava a sostenere finanziariamente il Genoa, il mio contatto era l’advisor bancario di A CAP. Poi c’è stato l’aumento di capitale che io ho votato per il bene del Genoa, apprendendo dopo uno sviluppo inatteso del quale ero stato tenuto all’oscuro. Mi sento tradito e disilluso. Nel calcio siamo passati da una gestione familiare a realtà economiche poco valutabili che fanno delle promesse. Io stesso sono rimasto vittima di promesse che poi si sono rivelate infondate. Perché è finita così? Credo che la causa sia una profonda antipatia tra me e l’ad Andres Blazquez, oltre a una sfiducia reciproca. Però lui contava e io no, lo accetto". De Rossi è l'uomo giusto? "Ho amato Gilardino, l’ho apprezzato per le sue doti umane, e non ho fatto in tempo a conoscere Vieira perché in quel periodo era meglio che non mi facessi vedere. Credo che De Rossi abbia nel Dna le qualità migliori per gestire il Genoa. I calciatori sono bravi ragazzi, la base è solida e io faccio il tifo per lui: può rilanciarlo se, come penso, saprà entrare nel cuore dei ragazzi ascoltando solo se stesso".