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Il mondo del calcio e della Juventus piange e ricorda l’icona Giampiero BonipertiTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
sabato 19 giugno 2021, 07:00Serie A
di Simone Dinoi

Il mondo del calcio e della Juventus piange e ricorda l’icona Giampiero Boniperti

Una giornata di quelle che indimenticabili. All’età di 92 anni (il 4 luglio sarebbero stati 93) Giampiero Boniperti si è spento. Un esempio di juventinità e storia del calcio italiano, da giocatore prima e dirigente poi. Negli ultimi anni si era ritirato a vita privata e proprio in forma privata per volere della famiglia si svolgeranno nei prossimi giorni i funerali. Un’intera carriera alla Juventus da giocatore prima (dal 1950 fino al ritiro dal calcio nel 1961 collezionando 459 presenze e il record di 179 gol battuto solo da Alessandro Del Piero) e presidente poi (dal 1971 al 1990) portando a casa tutti i trofei che il panorama calcistico poteva offrire. Dal 2006 presidente onorario della Vecchia Signora che ha sempre definito non la sua squadra del cuore, ma il suo cuore: un amore sconfinato per i colori bianconeri. Famosissima la sua frase che nella Torino bianconera è diventata motto: “Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”.

RICORDO E CORDOGLIO - Quella di ieri è stata la giornata del ricordo di tutti coloro che hanno vissuto da vicino Giampiero Boniperti, apprendendo sempre qualcosa. Dal presidente Andrea Agnelli: “Quel giorno negli anni ottanta, quando ricevo un telegramma in occasione di una vittoria della Sisport contro il Torino… quel giorno scopro Boniperti, quel giorno scopro il terzo elemento di Juve che entra in me. Leggenda per tutti”; ad Alessandro Del Piero: “Caro Presidente, nessuno è stato la Juventus come lei, e nessuno lo sarà. Io le devo tutto o quasi, da calciatore, e molto anche da uomo. Perché senza la Juventus, senza la sua Juventus, io non sarei quello che sono. Le sarò grato per sempre e spero di essere riuscito a ricompensarla sul campo e fuori dal campo, come voleva lei. Grazie Presidente”. Del Piero che poi ha raccontato anche un aneddoto del suo primo incontro: “Avevo diciott’anni, ero super eccitato e avevo l’ambizione di firmare il mio primo contratto. Uno si fa degli schemi in testa ma una volta arrivato lì sono saltati. Mi ha portato nella sala dei trofei e mi ha detto: “Spero tu ci possa aiutare a vincere ancora. Firma qui, poi metto io la cifra sul contratto”. Io non avevo intenzione di ribattere, ho firmato il contratto in bianco”. Due delle tante testimonianze che la giornata di ieri ha prodotto, perché Giampiero Boniperti era amato da tutti e resterà un esempio per tutti.


L’AMORE DEI TIFOSI - Esempio e punto di riferimento per i tifosi che hanno testimoniato la loro tristezza, il loro rammarico attraverso social network e radio dedicate alla Juventus. Ma anche il ricordo che dovrà restare impresso. Così l’iniziativa dei fan ha preso piede: intitolare l’Allianz Stadium a Giampiero Boniperti. Ora è il momento del ricordo, ci sarà tempo per riflettere sull’ondata di desiderio dei tifosi di Madama per riconoscere, anche con il nome della casa del popolo bianconero, tutto quello che ha fatto il Presidentissimo per i colori diventando emblema e bandiera di juventinità. Perché Giampiero Boniperti amava la Juve immensamente.