Evoluzione, non rivoluzione: perché il ricco Newcastle non sarà come Chelsea, City e PSG

In questo calciomercato gli occhi sono puntati sul Newcastle: in molti si aspettano grandi "botti" dopo l'arrivo del fondo sovrano dell'Arabia Saudita. I precedenti del resto lasciavano presagire questo scenario: Chelsea, Manchester City e Paris Saint-Germain fecero irruzione spendendo subito tantissimo. Diverso l'approccio dei bianconeri, che sono corsi ai ripari a gennaio per evitare la Championship e ora stanno ritoccando la rosa, senza stravolgerla.
AMBIZIOSI, MA SENZA CORRERE - Evoluzione, non rivoluzione. È questa la politica del Newcastle. Per quanto sia evidente a tutti che il Newcastle sia il club più ricco al mondo, la stessa co-proprietaria, Amanda Staveley, ha dichiarato che l'ambizione del club è arrivare a vincere la Premier League entro un range temporale di 5-10 anni. Questo è abbastanza indicativo di come il club non intenda perseguire la politica del Manchester City, la cui proprietà si presentò con acquisti di grido ma pagati ben oltre il loro reale valore di mercato, come Robinho. Semmai il NUFC persegue la strada del Leicester, con l'ambizione chiaramente di diventare un club vincente sul lungo periodo, senza accontentarsi dell'exploit. Per questo motivo si punterà ai talenti emergenti, giocatori sul trampolino di lancio per diventare in futuro dei "big". Come Sven Botman, campione di Francia col Lille, già nazionale olandese ma di fatto non ancora un giocatore consacrato a livello internazionale. Allo stato attuale delle cose il giocatore più pagato percepisce 100mila sterline settimanali e per rendere l'idea meno anche di club come Aston Villa e West Ham. La proprietà ancora oggi è piuttosto riluttante nell'alzare la posta.
100 MILIONI DI BUDGET - Il budget di questa finestra di mercato è stato fissato a 100 milioni di sterline. A oggi più della metà è stato speso per acquistare Matt Targett, Nick Pope e Sven Botman. Perché così poco, considerando la potenza di PIF? Allo stato attuale delle cose le entrate sono le stesse del periodo di Mike Ashley e i grandi accordi commerciali con l'Arabia Saudita devono arrivare. L'unica novità, finora, è l'accordo con Noon per lo sponsor sulle maniche: frutterà 7.5 milioni di sterline a stagione.
DAI BIGLIETTI REGALATI AL SOLD OUT COSTANTE - Siamo in piena luna di miele fra tifosi e club, basti fare un paragone con la precedente proprietà: il Newcastle all'inizio del 2020 ha dovuto regalare 10mila abbonamenti per riempire St. James' Park, questo perché i tifosi erano stufi di Mike Ashley. Ora l'impianto (52mila posti a sedere) è ritenuto troppo piccolo per soddisfare la domanda di biglietti. E infatti si parla di ampliarlo o di costruirne uno più grande. C'è fermento in città come non lo si vedeva da anni e l'atmosfera allo stadio è incredibile ogni partita casalinga.
COSA ASPETTARCI ENTRO IL 1° SETTEMBRE - Tornando ai trasferimenti, i 43 milioni di sterline rimasti saranno utilizzati per un centravanti e un esterno d'attacco. Benjamin Sesko, 19enne del Salisburgo, è l'ultimo nome, con il suo agente a Newcastle negli ultimi giorni. Profili come Moussa Diaby e Alexander Isak si sono rivelati troppo costosi. Hugo Ekitike, altro obiettivo, ha ceduto alle lusinghe del PSG, club che fino a 11 anni fa era esattamente come il Newcastle oggi, ossia una società ricca ma non ancora in grado di attrarre i migliori giocatori. Non è difficile immaginare che fra qualche anno ci sarà la fila per giocare con i Magpies.
