
Dal Tottenham all'Inter, per de Jong il finale è lo stesso: l'olandese ha rivissuto l'incubo
Gli incubi a volte ritornano. Frenkie de Jong ne aveva vissuto uno simile l'8 maggio del 2019, quando la tripletta di Lucas Moura distrusse le speranze del giovane e meraviglioso Ajax di Erik ten Hag a un passo dal sogno. Il Tottenham si qualificò grazie alla rete messa a segno all'ultimo istante dal trequartista brasiliano; un episodio che il centrocampista olandese ha rivissuto ieri, quando Acerbi ha portato la sfida di San Siro ai supplementari.
Il resto è storia, con il gol di Frattesi e l'apoteosi nerazzurra. "È una delusione, un senso di vuoto", ha detto il giocatore del Barcellona, che non ha nascosto lo sconforto dopo la beffarda eliminazione contro l’Inter. Un déjà-vu amarissimo: "Avevamo rimontato ma subire quel gol e poi cedere nei supplementari è stato devastante. Ci è scivolata via all’ultimo minuto, è una sensazione molto amara", ha detto.
De Jong, più di tutti i suoi compagni di squadra, avrebbe meritato la finale e la vittoria del trofeo continentale più ambito. Ha vissuto il periodo peggiore del club catalano ed è stato più volte messo alla porta per una mera questione finanziaria. Non ha mollato, nemmeno dopo alcuni infortuni gravi, e oggi è tornato a essere quello splendido mediano ammirato qualche anno fa. Di nuovo imprescindibile, capitano di un gruppo giovanissimo e che nei prossimi anni darà ancora filo da torcere a tutti, inseguendo quella finale che, ancora una volta, è sfumata nel modo più crudele.
Il resto è storia, con il gol di Frattesi e l'apoteosi nerazzurra. "È una delusione, un senso di vuoto", ha detto il giocatore del Barcellona, che non ha nascosto lo sconforto dopo la beffarda eliminazione contro l’Inter. Un déjà-vu amarissimo: "Avevamo rimontato ma subire quel gol e poi cedere nei supplementari è stato devastante. Ci è scivolata via all’ultimo minuto, è una sensazione molto amara", ha detto.
De Jong, più di tutti i suoi compagni di squadra, avrebbe meritato la finale e la vittoria del trofeo continentale più ambito. Ha vissuto il periodo peggiore del club catalano ed è stato più volte messo alla porta per una mera questione finanziaria. Non ha mollato, nemmeno dopo alcuni infortuni gravi, e oggi è tornato a essere quello splendido mediano ammirato qualche anno fa. Di nuovo imprescindibile, capitano di un gruppo giovanissimo e che nei prossimi anni darà ancora filo da torcere a tutti, inseguendo quella finale che, ancora una volta, è sfumata nel modo più crudele.
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