La semifinale (amara) all'Europeo e le sfide alle big. Il 2025 è stato l'anno delle Azzurre
Quello che sta per chiudersi potrebbe essere stato un anno di svolta per l'Italia a livello femminile. Dopo le deludenti prove all'Europeo del 2022 e al Mondiale del 2023 – entrambi conclusi con l'eliminazione alla fase a gironi – che avevano interrotto la crescita iniziata col Mondiale del 2018 quando le Azzurre conquistarono degli storici quarti di finale a distanza di 28 anni dall'ultima volta, il nuovo corso con Andrea Soncin in panchina era alla prima grande competizione, dopo un ottimo cammino in Women's Nations League. una prova del nove che andava superata per dare nuovo slancio al movimento azzurro che a livello giovanile stava, e sta, portando grandi soddisfazioni.
Il risultato è stato un Europeo al di sopra delle attese, giocato con determinazione, gioia e spensieratezza, senza porsi obiettivi troppo in là e ragionando una gara alla volta. I risultati e le prestazioni hanno riacceso la passione e l'amore del pubblico – tanto da spingere la Rai a trasmettere le gare sulla rete ammiraglia – e riportato alla mente quel 2019 che sembrava l'inizio di una nuova era. La squadra di Soncin è così volata fino a una storica semifinale, che non si vedeva dagli anni '90 quando però le formazioni iscritte erano inferiori e il format molto diverso, cedendo solo contro le due finaliste del torneo continentale: la Spagna nella fase a gironi e l'Inghilterra in una semifinale che ancora oggi lascia l'amaro in bocca.
In vantaggio fino allo scadere, con anche la possibilità di chiudere i giochi e conquistare una finale tanto inaspettata quanto meritata, la squadra azzurra subì una vera e propria doccia gelata subendo il gol dell'1-1 al sesto minuto di recupero per poi essere eliminata al 119', con i rigori ormai a vista, da quella Chloe Kelly che pur sbagliando il calcio di rigore riuscì a essere la più lesta a ribadire in rete la respinta di Laura Giuliani. Un'amarezza che ancora resta nella mente delle nostre calciatrici nonostante tutte siano consapevoli dell'ottimo risultato raggiunto la scorsa estate e di essere arrivate al punto di potersela giocare alla pari anche contro formazioni che solo pochi anni fa sembravano lontane anni luce da noi.
Le amichevoli di fine anno, contro Brasile, Giappone e due volte gli USA (che ha voluto proprio le azzurre per festeggiare i 40 anni dalla fondazione), nonostante non abbiano portato alcuna vittoria hanno dimostrato ancora una volta che lo status dell'Italia sta cambiando e migliorando anche a livello continentale. Ora bisogna però non fermarsi e continuare con l'obiettivo di conquistare la qualificazione al Mondiale del 2027 (si inizia a marzo) per poi provare a scrivere un'altra pagina memorabile del calcio azzurro al femminile.
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