Bergomi e l'Inter: "Distaccato come commentatore, ma il senso d'appartenenza è forte"
Giuseppe Bergomi ha compiuto ieri, 22 dicembre, 62 anni. Inutile ricordare che la sua carriera da calciatore e in generale la sua vita sia stata legata a doppio filo all'Inter, squadra dove si è consacrato e alla quale ha legato in maniera totale il suo percorso.
Nel corso dell'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport lo Zio ha ricordato quando sia importante l'Inter per lui e del fatto che fin da subito ha capito di "essere l'Inter" e non soltanto di giocare per l'Inter. "Quando l'ho capito? Da quando mi hanno dato il primo borsone nelle giovanili con dentro una maglia di lana con righe grandi, nere e azzurre, che ricordavano la grande Inter: fu una folgorazione", ha riconosciuto. Poi ha aggiunto: "Ancora adesso, quando qualcuno davanti a me insinua qualcosa, io rispondo così: “Ricordatevi chi sono io, io sono l’Inter”. Più vado su con l’età, e più questo sentimento di appartenenza è forte", spiega, anche se come commentatore spiega di restare "professionale e distaccato".
Certo, nel suo percorso in nerazzurro c'è stato anche un momento, quando è arrivato alla conclusione, che non tutto è andato come pensava. Infatti ha raccontato: "Quando ho smesso stavo ancora molto bene, ma allora mi fecero capire che dovevo andarmene... È vero che ho iniziato a lavorare subito in tv, ma non mi è stata data la possibilità di iniziare ad allenare nel settore giovanile del club del mio cuore, come è stato concesso a tanti", ha aggiunto.











