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FOCUS TMW - Roma, è un quadro a tinte fosche. Soprattutto senza plusvalenzeTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 15 novembre 2021, 17:45Serie A
di Andrea Losapio

FOCUS TMW - Roma, è un quadro a tinte fosche. Soprattutto senza plusvalenze

Come è possibile per un club come quello giallorosso continuare a operare in un ambito di Fair Play Finanziario? Non potrebbe. Perché negli ultimi dieci anni (escluso questo) ha avuto una perdita di 490 milioni di euro. Quest'anno di 185,3. Una enormità, un pozzo senza fondo che solamente le tasche generose di Pallotta e di Friedkin possono continuare a mandare avanti. Il nuovo presidente ha annunciato un aumento di capitale di 460 milioni. Tutto giusto e anzi, doveroso togliersi il cappello verso chi spende così tanti milioni nel pallone. Qualche dubbio sulla sostenibilità, dopo un decennio, può anche venire.

QUI IL RENDICONTO DEL BILANCIO 2019

I diritti televisivi
Sui 190,4 milioni di ricavi ben 124 arrivano dalle televisioni. Va detto che avere spalmato gli ultimi mesi del 2020 e averli portati sul 2021 ha camuffato il dato, aumentando di fatto la percentuale di incidenza sul fatturato totale, superando ampiamente il 60%. Poteva essere anche di più se i ricavi da gare, nel 2020-21, fossero in linea con le alte società: 0 per tutti, 12,9 per il matchday Roma. Non sembra una cifra plausibile visto che i cancelli dell'Olimpico sono rimasti chiusi.

I costi
Impossibile rimanere impassibili di fronte alle spese che la Roma compie ogni anno. 169 solamente per gli stipendi e, considerando il fatturato netto (e che 20,8 milioni sono di pertinenza 2019-20 per i diritti tv), di fatto copre il 100% del fatturato. In un'azienda calcistica solitamente è una forbice fra i 60 e il 70%, ma è già una percentuale sbagliata visto che servirebbe essere intorno al 30% (per un business normale). Di fatto la Roma, senza ammortamenti, tasse, spese di marketing, al primo di gennaio si è già impegnata per tutto il fatturato annuale.


Meglio nella pandemia
Anche perché, ricavi da gare a parte, tutte è migliorato. Gli sponsor rendono meglio, il commerciale anche, la pubblicità in salita, gli altri ricavi anche. È una questione di gestione davvero poco oculata, quasi da cicala. Le spese però sono 235 milioni e gli ammortamenti oltre i 100 milioni di euro. È impossibile per qualsiasi altra azienda non calcistica - non è l'unica in Serie A, invece - sopravvivere con questi numeri.

Compra e vendi
Solitamente a rintuzzare ci pensavano le plusvalenze, basti pensare a Salah e Alisson venduti prima del 30 giugno per mettere a posto il bilancio, salvo poi spendere il triplo tra luglio e agosto. Quest'anno Rui Patricio è stato pagato 11,5 milioni, Shomurodov 17,5, Vina 13 e Abraham 40 più bonus. Solo con queste operazioni sono 82 milioni, poi ci sarebbe Kumbulla (28,5 a bilancio, ma con contropartite). Nell'esercizio precedente ci sono Smalling e Reynolds, rispettivamente per 15 e quasi 7 milioni. E le cessioni? Detto che Schick è andato al Bayer Leverkusen per 26 milioni, le altre sono tutte operazioni per chi è con l'acqua alla gola: prestiti (Under, Pau Lopez, Kluivert) e gratuiti (Pedro, Dzeko, Nzonzi). Oppure una risoluzione contrattuale come Pastore.

Quadro a tinte fosche
Basterebbe prendere in appoggio le parole contenute nella proposta di delibera per capire la gravità del quadro. "Il bilancio di esercizio di AS Roma S.p.A. al 30 giugno 2021 registra perdite portate a nuovo per Euro 274.170.677,53 che, in aggiunta alla perdita dell'esercizio 2021, ammontano a Euro 451.866.631,18". L'aumento di capitale di Friedkin salverà tutto, ma la gestione rimane quantomeno "allegra". La pandemia ha solo acuito i problemi, ma la realtà è che la Roma non è mai stata sostenibile, nemmeno prima: ora non ha le plusvalenze che tolgono le castagne dal fuoco.