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Questa non è la Juve di Spalletti, ma solo Lucio può risollevarla
Oggi alle 00:05Editoriale
di Quintiliano Giampietro
per Bianconeranews.it

Questa non è la Juve di Spalletti, ma solo Lucio può risollevarla

Il successo in Champions League deve dare un impulso alla stagione della Juve: Spalletti sta lavorando per cambiare modulo e trend

Il giorno in cui si presentò come nuovo allenatore della Juve, Spalletti pronunciò la parola scudetto. Un po' per scuotere l'ambiente, ma in buona parte perché credeva veramente nella possibilità di tornare in corsa. A distanza di quasi un mese e mezzo dal suo insediamento, chissà se abbia cambiato idea. Lucio è un tecnico troppo navigato per non rendersi conto di essere sbarcato in un contesto con problemi più grossi rispetto a quanto immaginasse da persona esterna al mondo bianconero. Intanto la rosa certamente non è eccelsa sotto il profilo tecnico, salvo qualche elemento con qualità superiori alla media. Essendo subentrato in corso di stagione, l'ex ct non ha potuto incidere sul mercato e questo è un problema per un tecnico perfezionista e con diversi principi di gioco in testa. La costruzione della squadra a sua immagine e somiglianza è più difficile, fin troppo scontato dirlo. Il percorso è tortuoso e il tempo a disposizione è poco. In Champions League le cose si sono messe bene, con passi importanti verso i playoff. In campionato, però, la squadra è in ritardo, soprattutto fuori dall'eurozona più prestigiosa, necessaria per motivi economici.

Questa Juve non dà certezze, se non quella di spegnersi durante le gare, spesso per un tempo intero. La questione mentale è importante, come la condizione fisica. C'è poi l'aspetto tattico. Spalletti dal primo giorno aveva fatto intendere di voler cucire un vesito tattico diverso addosso alla Signora.  L'intenzione è di dominare le gare, avere maggiore produzione offensiva, quindi segnare di più. Il processo di cambiamento è in ritardo, complici gli infortuni, in particolare dei difensori. Tranne la parentesi in Nazionale, la difesa a quattro è un marchio di fabbrica della carriera di Lucio. Con il ritorno di Bremer la svolta è possibile, così come Rugani rappresenta una valida e affidabile alternativa. In attesa di Gatti. Il brasiliano, fermo restando il discorso tattico, è il leader ideale per Spalletti. Nelle ultime gare l'allenatore di Certaldo qualche prova tecnica di cambiamento l'ha fatta, soprattutto nella ripresa contro il Pafos, è passato al 4-2-3-1. Decisivo, insieme all'ingresso di Conceicao, per ribaltare la gara. A Bologna vedremo se verrà confermato lo stesso sistema di gioco, adatto rispetto alle caratteristiche degli uomini a disposizione. Non si esclude però anche un centrocampo a tre, idem l'attacco, 1-2 o 2-1 che sia. In ogni caso, questa ancora non è la Juve di Spalletti. Lui però è una certezza, in questa fase l'unico in grado di risollevarne le sorti. Purché ci sia la disponibilità dei giocatori e il supporto della società, in sede di mercato.