L'impronta di Spalletti è racchiusa in due parole: andare oltre. E sta funzionando
Come scrissi dopo la sconfitta di Napoli, Spalletti resta al momento l'unica concreta speranza di risollevare la stagione e, perché no, di provare a sognare in grande. Chiamatemi illuso, consideratemi un inguaribile ottimista ma io credo che l'ambizione sia il motore che spinge le persone a dare il massimo per raggiungere il massimo degli obiettivi. Puntare al massimo per ottenere il minimo, questo è uno dei miei mantra, ma in questo caso, in un campionato senza padroni e con tante partite ancora da giocare, la Juventus, ritrovata la rotta, può ancora dire la sua. Cominciare spaventare gli altri potrebbe essere un primo grande segnale di rinascita. Quello che ha fatto la Juventus a Bologna non è stata una cosa affatto banale, per nulla scontata, vincere con merito a casa della squadra probabilmente più in forma del campionato è stato un segnale caratteriale importante. E laddove la capacità tecnica scarseggia, avere la mentalità giusta può essere un valore decisivo.
"Andare oltre". Credo sia questo, invece, in questo momento il mantra di Spalletti. Come quando, fissando l'obiettivo scudetto appena arrivato alla Juve, disse che va anche bene il "fino alla fine" ma magari si potrebbe aggiungere un "...e oltre". Andare oltre. Come il consiglio dato alla squadra in conferenza stampa pre Bologna, quando disse che se ci si limitava ad andare uomo su uomo contro la squadra di Italiano si rischiava di sbattere contro un muro subendo una squadra più in forma, e invece la strada giusta era andare "oltre" l'uomo. E, aggiungerei, oltre i limiti. Quando si vedono uno o più limiti, e c'è poco tempo e insufficiente struttura tecnica per superarli, allora la soluzione più idonea è provare a scavalcarli, andando oltre. Oltre i limiti tecnici, oltre i limiti caratteriali, oltre i pregiudizi interni ed esterni, oltre gli errori arbitrali, oltre il vento che soffia contro, oltre ogni previsione e auspicio. Riesce a sorprendere solo chi vede ciò che gli altri non vedono, perché se lo vedi allora puoi anche raggiungerlo.
Questa Juve deve necessariamente guardare oltre, anche perché a gennaio difficilmente si potrà migliorare la rosa, anche perché difficilmente si potranno evitare altri infortuni e sarà impossibile colmare a stagione in corso il gap con le squadre più attrezzate che sono davanti. Ma riconoscere i limiti e voler andare oltre ti dà una marcia in più, quella che ha messo la Juventus nelle condizioni di spingere la macchine dell'energia e dell'attenzione al massimo contro il Bologna, sorprendendo la squadra di Italiano e spaventando, probabilmente, chi è davanti e le prossime avversarie. Il recupero, poi, di un giocatore come Bremer può fare tutta la differenza. Solidità e ripartenza, vivere o morire. Probabilmente al Dall'Ara è nata una nuova Juventus, o è resuscitata parte di quella che conoscevamo. L'importante è non buttare via tutto, a partire dalla prossima partita. Vincere non deve essere più un'eccezione o casualità, deve tornare ad essere la regola.






