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Juventus tra Prisma, plusvalenze e stipendi: tappe e scenari della giustiziaTUTTO mercato WEB
martedì 21 marzo 2023, 10:15Primo piano
di Quintiliano Giampietro
per Bianconeranews.it

Juventus tra Prisma, plusvalenze e stipendi: tappe e scenari della giustizia

Non solo campo, la Juventus sta giocando anche la partita nei vari tribunali, tra inchiesta Prisma, questione plusvalenze e manovra stipendi. Il prossimo step del calendario “giudiziario” sarà lunedì e sul fronte penale. Il Giudice per l'Udienza Preliminare Marco Picco dovrà decidere se rinviare a giudizio o meno il club come persona giuridica e 12 dirigenti, tra i quali Andrea Agnelli e Nedved, rispettivamente ex Presidente e vice. L'indagine è stata aperta dai pm Bendoni, Gianoglio e Santoriello, quest'ultimo famoso per il video in cui ammette di odiare la Vecchia Signora. Le accuse: false comunicazioni sociali, ostacolo alle autorità pubbliche di vigilanza, manipolazione del mercato e dichiarazione fraudolenta attraverso fatture o altri documenti per operazioni inesistenti. Da stabilire prima se spostare l'eventuale processo a Milano (sede della Borsa) o, in subordine Roma (dove ci sono i server di Piazza Affari), come chiesto dalla difesa.

La decisione del Gup potrà influenzare quella del Collegio di Garanzia dello Sport sul ricorso della Juventus per il -15? Sulla carta no perché la Giustizia ordinaria pensa soprattutto agli aspetti di bilancio, mentre la sentenza della Corte d'Appello Federale è fondata su violazioni nella gestione e slealtà sportiva. Considerando però che l'inchiesta della Procura di Via Allegri capitanata da Chinè si basa quasi esclusivamente sulle intercettazioni, se non ci fosse il rinvio a giudizio, la vicenda sportiva perderebbe il contesto dal quale è arrivato il -15.

Il Collegio di Garanzia si esprimerà il 19 aprile. La decisione del Tar di ammettere in processo le famose due “carte”, è un ulteriore punto in favore dei bianconeri. In entrambe non è citata la Juve, ma è grave l'omissione della consegna di documenti chiesti dalla difesa. Resta il ricorso della società torinese in cui ci sono elementi forti per scardinare la sentenza della Corte Federale. Per esempio, viene contestato l'articolo 4 sulla slealtà, probità e correttezza sportiva che di fatto ha portato al -15. Questo non può essere introdotto o aggiunto in un processo aperto per l'art. 31 riguardante invece illeciti amministrativi. Il Collegio non può entrare nel merito, ma nella legittimità della sentenza. Queste le ipotesi: ricorso ammissibile con annullamento della penalizzazione, inammissibile con conferma del -15, ammissibile con rinvio alla alla Corte Federale che dovrà esprimersi di nuovo. In questo caso i punti sarebbero restituiti o definitivamente o aspettando il nuovo verdetto.

Manovra stipendi. Riguarda gli accordi tra società e calciatori, avvenuti durante la pandemia e fuori dal perimetro istituzionale (Figc e Lega Calcio). Il procuratore federale Chinè ha chiesto un'altra proroga, fino alla fine di marzo. Da allora gli ipotetici incolpati avranno ulteriore tempo per presentare le memorie difensive con cui puntano ad evitare il deferimento. Questo step ci sarà prima del Collegio di Garanzia del Coni del 19 aprile. Per la Juventus si ipotizza una multa pesante, ma dietro l'angolo c'è sempre la minaccia della “slealtà”. Se il Collegio confermasse il -15 difficilmente ci sarebbe un'ulteriore penalizzazione proprio in virtù dell'art. 4 già inserito nella questione plusvalenze. In caso di annullamento della sentenza, potrebbe cambiare lo scenario e forse scatterebbe qualche punto di penalizzazione. Si parte dal Tribunale Federale (primo grado), non dalla Corte d'Appello (secondo grado). I calciatori invece potrebbe subire una squalifica, salvo dimostrare la loro innocenza rispetto al documento sottoscritto. Attenzione perché la questione potrebbe essere prescritta.

Rispetto ai tempi, fermo restando la lentezza della giustizia penale, sul fronte sportivo la speranza è di una conclusione della vicenda prima del termine della stagione. In realtà è in piedi anche l'inchiesta della Uefa, ma l'organismo presieduto da Ceferin ha fatto sapere che per esprimersi aspetterà i verdetti della giustizia sportiva italiana.