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LA GUERRA DELLA SUPERLEGA. CONSEGUENZE. PIRLO CONOSCE GIA' IL SUO FUTURO?TUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport
martedì 20 aprile 2021, 20:03Primo piano
di Quintiliano Giampietro
per Tuttojuve.com

LA GUERRA DELLA SUPERLEGA. CONSEGUENZE. PIRLO CONOSCE GIA' IL SUO FUTURO?

Che fosse come l'esplosione di una bomba era facilmente immaginabile. La costituzione della Superlega ha innescato reazioni durissime da parte delle massime istituzioni calcistiche. Dal “non venderemo il calcio ad una sporca dozzina” di Ceferin alle parole di Infantino “i club che parteciperanno a questo torneo ne pagheranno le conseguenze”. Quali? Uefa e Fifa minacciano di escludere i “secessionisti” (tra i quali Juve, Milan e Inter) dalle altre competizioni, campionati nazionali compresi. La situazione certo è complessa, ma non esiste alcun divieto di partecipare a competizioni non ufficiali indette da altre organizzazioni, così come di costituire ulteriori organismi nazionali o internazionali che svolgono attività sportiva. Gli esperti in materia sostengono che manchi il motivo giuridico per poter assumere decisioni punitive così importanti da incidere sullo status di questi club. Quest'ultimi sono affiliati alla Figc e hanno ottenuto un titolo sportivo che hanno diritto di portare avanti, in questo caso parliamo di Serie A. Chi acquisisce la qualificazione ad una delle competizioni Uefa può rinunciarvi senza subire nessun tipo di sanzione. La Superlega non contrasta con il massimo campionato italiano al quale comunque partecipano.

Il primo banco di prova venerdì quando si riunirà il comitato esecutivo dell'Uefa per una seduta straordinaria. L'obiettivo è quello di stabilire quali sanzioni adottare nei confronti dei 12 club che hanno deciso di aderire al nuovo torneo. In sostanza verranno messe alla luce le vere intenzioni di Ceferin. Il rischio di escludere da subito Real, Manchester City e Chelsea dall'attuale Champions è concreto. Un tribunale di Madrid intanto ha emesso una misura cautelare che impedisce a Fifa, Uefa e Liga spagnola di prendere provvedimenti contro le società che parteciperanno alla Superlega. L'impressione è che la guerra sia appena iniziata, ma è necessario trovare una sintesi che vada incontro alle esigenze di tutte le forze in campo. Non conviene a nessuno punire questi club, senza i quali diminuirebbe l'appeal dei vari tornei.

Alla vigilia della gara contro il Parma, sulla questione Pirlo resta cauto, pur approvando la decisione di Agnelli: “E' uno sviluppo per il mondo del calcio. In questi anni ci sono stati tanti cambiamenti, ma io non sono la persona adatta per spiegare questa cosa. C'è il Presidente in prima linea, lui è all'avanguardia e saprà spiegare meglio come stanno le cose. Noi siamo concentrati su quello che dobbiamo fare, ovvero la qualificazione in Champions League”. Traguardo necessario per restare sulla panchina della Juventus? L'allenatore replica così: “Io non penso al mio futuro, ma solo a finire la stagione, a portare la squadra nelle prime quattro e a vincere la Coppa Italia. Poi deciderà la società in base ai risultati”. Pirlo continua a palesare serenità sull'argomento, qualcuno è convinto che già sappia di non essere l'allenatore della Juventus il prossimo anno. A prescindere dalla Superlega.