"Una partita da vincere" e poi "almeno non perderla": la Juve e Allegri non hanno le idee chiare
Poche idee, ma confuse. Risultato a parte, lungo tutti i novanta minuti culminati col 2-1 di Maxime Lopez, la Juve ha trasmesso la solita impressione. Le manca un'identità, le manca un gioco, le manca un'anima.
Non è squadra, oggi, altrimenti il castello di carte non crollerebbe di tanto in tanto, figuriamoci in casa dove invece sono arrivate già due sconfitte. Può vincere, perché ha grandi individualità, come forse nessuno nel campionato. Ma non può o non riesce a farlo in maniera continua, perché ai singoli le serate storte possono capitare. Non è una formazione che possa permettersi il lusso di dare per scontata una qualsiasi partita, e per questa Juve, oggi, non esistono partite da vincere senza se e e senza ma. Dalle macerie della stagione di Pirlo, Allegri non sembra per ora aver costruito quella solidità che è l'unico presupposto per poter guardare in alto. Non difensiva, di squadra. E in fin dei conti, ha criticato la squadra ("non possiamo andare tutti avanti al 95'") per aver provato a fare quello che le aveva chiesto prima della gara, almeno pubblicamente. Provare a vincere. Alla Juve è l'unica cosa che conta.