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Juve, quinta sconfitta in campionato. Allo Stadium passa anche l’Atalanta, attacco senza peso
Nessun contraccolpo post Chelsea, solo la solita Juventus: priva di idee, incapace di far male agli avversari e, per la quinta volta in stagione in campionato, sconfitta. A Empoli, Napoli, Sassuolo e Hellas Verona si aggiunge anche l’Atalanta di Gian Piero Gasperini che con un gol targato Duvan Zapata espugna l’Allianz Stadium. 14 partite in campionato, 21 punti, 5 sconfitte con 18 gol fatti e 16 subiti: uno score che parla, anzi urla, da solo.
L’Atalanta passa da grande squadra contro la solita Juve.
Due volte la squadra è stata subissata dai fischi dei tifosi che non hanno gradito prestazione e risultato. Assordanti, a fine primo tempo e a fine partita. Finale che ha visto cinque giocatori andare a salutarli, mentre tutto il resto della squadra era già rientrato negli spogliatoi: De Ligt, Bonucci, Dybala, Cuadrado e Szczesny. L’Atalanta, da grande squadra, ha vinto questa partita allontanando Madama a sette punti dalla Champions League in quello che a oggi è un cammino che andrebbe a complicare anche gli anni a venire. “Alla squadra ho detto di non essere delusi, - cosi Massimiliano Allegri in conferenza stampa, - perché hanno fatto una bella prestazione. Abbiamo concesso poco e niente all'Atalanta, l'episodio può andare contro o favore. Bisogna continuare a lavorare, nel calcio purtroppo queste cose succedono. La realtà è che in questo momento abbiamo 21 punti e da qui dobbiamo ripartire. Fino a qui quello che abbiamo fatto non è bastato”.
Morata, errore decisivo. Chiesa spreca e Dybala fatica.
Sempre la solita Juve, come detto. Poche idee per cercare di far male agli avversari, con un paio di occasioni estemporanee targate Chiesa e Rabiot ma la sensazione che per andare in gol a questa squadra serva quasi un allineamento astrale. Morata sbaglia e Zapata segna, Chiesa non riesce a convertire in rete una ripartenza, Dybala spara a salve con l’aggiunta della traversa nel finale. Così è dura, durissima ribaltare il momento. Spagnolo fischiato dal pubblico al momento del cambio ma difeso dal tecnico livornese: “Morata ha fatto una bella partita tecnicamente e fisicamente. In questo momento come sbaglia una palla, veniamo puniti. Il calcio è fiducia, manca un po' di spensieratezza in una squadra di ragazzi che vorrebbero spaccare il mondo e invece vanno male alcune cose”. 18 gol in 14 partite e tredicesimo attacco della Serie A: un dato che vale più di mille parole.
L’Atalanta passa da grande squadra contro la solita Juve.
Due volte la squadra è stata subissata dai fischi dei tifosi che non hanno gradito prestazione e risultato. Assordanti, a fine primo tempo e a fine partita. Finale che ha visto cinque giocatori andare a salutarli, mentre tutto il resto della squadra era già rientrato negli spogliatoi: De Ligt, Bonucci, Dybala, Cuadrado e Szczesny. L’Atalanta, da grande squadra, ha vinto questa partita allontanando Madama a sette punti dalla Champions League in quello che a oggi è un cammino che andrebbe a complicare anche gli anni a venire. “Alla squadra ho detto di non essere delusi, - cosi Massimiliano Allegri in conferenza stampa, - perché hanno fatto una bella prestazione. Abbiamo concesso poco e niente all'Atalanta, l'episodio può andare contro o favore. Bisogna continuare a lavorare, nel calcio purtroppo queste cose succedono. La realtà è che in questo momento abbiamo 21 punti e da qui dobbiamo ripartire. Fino a qui quello che abbiamo fatto non è bastato”.
Morata, errore decisivo. Chiesa spreca e Dybala fatica.
Sempre la solita Juve, come detto. Poche idee per cercare di far male agli avversari, con un paio di occasioni estemporanee targate Chiesa e Rabiot ma la sensazione che per andare in gol a questa squadra serva quasi un allineamento astrale. Morata sbaglia e Zapata segna, Chiesa non riesce a convertire in rete una ripartenza, Dybala spara a salve con l’aggiunta della traversa nel finale. Così è dura, durissima ribaltare il momento. Spagnolo fischiato dal pubblico al momento del cambio ma difeso dal tecnico livornese: “Morata ha fatto una bella partita tecnicamente e fisicamente. In questo momento come sbaglia una palla, veniamo puniti. Il calcio è fiducia, manca un po' di spensieratezza in una squadra di ragazzi che vorrebbero spaccare il mondo e invece vanno male alcune cose”. 18 gol in 14 partite e tredicesimo attacco della Serie A: un dato che vale più di mille parole.
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