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Un gol in 811 minuti con la Nazionale: Scamacca è a un bivio. E di nuovo in discussione
Luciano Spalletti è in queste ore in un vortice di pensieri e sentimenti contrastanti. Tormentato dalla sconfitta contro la Spagna, ridimensionato nell'orgoglio prima che sul campo, ha pochissimo tempo a disposizione per preparare la sfida contro la Croazia che assegnerà il secondo posto nel gruppo B. Tre giorni dopo l'1-0 di Gelsenrkirchen che ha rimesso in discussione tante certezze, l'Italia è già alla vigilia di un altra partita. E domani, dopo aver visto gli stessi undici nelle prime due gare, il commissario tecnico qualcosa cambierà. Quanto, lo capiremo nelle prossime ore.
In discussioni ci sono un po' tutti, anche quel centravanti che dopo due mesi e mezzo ad altissimi livelli con la maglia dell'Atalanta sembrava al riparo da insicurezze e ansia da prestazione. E invece le prime due partite ci hanno consegnato uno Scamacca che a qualche buona sponda (contro l'Albania, con la Spagna non s'è mai visto) non alterna i gol.
"Scamacca ha tutto", ripete spesso Spalletti che vede nel suo numero nove il perfetto prototipo del suo centravanti. Però è anche pigro, corre meno degli altri attaccanti. Morata, giusto per citare chi ha citato il CT, durante una partita macina molti più chilometri del calciatore atalantino: particolare non da poco, un dettaglio che giovedì sera s'è palesato in tutta la sua importanza anche sul terreno di gioco dell'Arena AufSchalke. Ma poi c'è anche dell'altro, purtroppo: Scamacca con la maglia della Nazionale segna troppo poco. Il dato è eloquente: una rete in 811 minuti, solo un gol realizzato lo scorso ottobre a Wembley prima che l'Inghilterra di Harry Kane ci travolgesse.
I numeri son questi, decisamente non all'altezza di un centravanti che quando si accende dimostra ben altre possibilità. Già, ma quando si accende? Spalletti se lo chiede un minuto sì e l'altro pure, ma alla terza gara del suo Europeo già non ha più tempo. Deve agire, pensare a delle alternative.
Nell'ultima partita l'ingresso di Raspadori dopo quello di Retegui ha dato all'Italia quell'aggressività che era mancata per ottanta minuti. E poi l'attaccante del Genoa, che non ha la qualità di Scamacca ma ha determinazione da vendere, è centravanti che fin qui le sue occasioni con la maglia della Nazionale non le ha mai fallite. Nemmeno a marzo, quando la doppietta contro il Venezuela gli consegnò il biglietto per Euro 2024. Se da un lato Scamacca ha realizzato un gol in 811 minuti, dall'altro Retegui è a quattro reti in 472 minuti. La differenza è notevole, non un dettaglio se di mestiere fai il centravanti.
In discussioni ci sono un po' tutti, anche quel centravanti che dopo due mesi e mezzo ad altissimi livelli con la maglia dell'Atalanta sembrava al riparo da insicurezze e ansia da prestazione. E invece le prime due partite ci hanno consegnato uno Scamacca che a qualche buona sponda (contro l'Albania, con la Spagna non s'è mai visto) non alterna i gol.
"Scamacca ha tutto", ripete spesso Spalletti che vede nel suo numero nove il perfetto prototipo del suo centravanti. Però è anche pigro, corre meno degli altri attaccanti. Morata, giusto per citare chi ha citato il CT, durante una partita macina molti più chilometri del calciatore atalantino: particolare non da poco, un dettaglio che giovedì sera s'è palesato in tutta la sua importanza anche sul terreno di gioco dell'Arena AufSchalke. Ma poi c'è anche dell'altro, purtroppo: Scamacca con la maglia della Nazionale segna troppo poco. Il dato è eloquente: una rete in 811 minuti, solo un gol realizzato lo scorso ottobre a Wembley prima che l'Inghilterra di Harry Kane ci travolgesse.
I numeri son questi, decisamente non all'altezza di un centravanti che quando si accende dimostra ben altre possibilità. Già, ma quando si accende? Spalletti se lo chiede un minuto sì e l'altro pure, ma alla terza gara del suo Europeo già non ha più tempo. Deve agire, pensare a delle alternative.
Nell'ultima partita l'ingresso di Raspadori dopo quello di Retegui ha dato all'Italia quell'aggressività che era mancata per ottanta minuti. E poi l'attaccante del Genoa, che non ha la qualità di Scamacca ma ha determinazione da vendere, è centravanti che fin qui le sue occasioni con la maglia della Nazionale non le ha mai fallite. Nemmeno a marzo, quando la doppietta contro il Venezuela gli consegnò il biglietto per Euro 2024. Se da un lato Scamacca ha realizzato un gol in 811 minuti, dall'altro Retegui è a quattro reti in 472 minuti. La differenza è notevole, non un dettaglio se di mestiere fai il centravanti.
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