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La Serie A scopre Janis Antiste. L'enfant prodige che sogna di diventare come Henry
La sfida di ieri fra Spezia e Juventus ha fatto scoprire anche agli ultimi ritardatari il talento di Janis Antiste. Scommessa neppure troppo rischiosa dello Spezia sul mercato, Antiste è un classe 2002 che ha in Thierry Henry il suo idolo d'infanzia e il suo modello. Per il suo cartellino i liguri hanno pagato oltre 4 milioni di euro al Tolosa, col Sassuolo che dopo aver accarezzato l'idea di chiudere l'affare in sinergia si è comunque garantito un canale preferenziale in futuro.
Le pagelle di Antiste: lo scatto perfetto per scappare a Bonucci con tecnica e sfacciataggine
Lo scorso anno col Tolosa, squadra della sua città e club in cui è cresciuto, ha messo insieme 35 presenze con 8 gol e 4 assist, numeri interessanti per un giocatore all'epoca appena maggiorenne che hanno richiamato l'attenzione di Riccardo Pecini. Per sua stessa ammissione il ruolo che predilige è quello di riferimento centrale dell'attacco, ma viste le sue qualità di dribbling e velocità è facile immaginare un'evoluzione verso zolle più esterne. Un po' come successo contro la Juventus: profondità e velocità, dribbling secco per scansare Bonucci e tiro secco che non lascia scampo a Szczesny. Per raggiungere i livelli del suo idolo d'infanzia servirà tempo e serviranno gol, ma le premesse ci sono. E con la fiducia crescente di Thiago Motta, il suo percorso potrà certamente essere facilitato. In attesa di nuovi colpi e conferme del campo.
Le pagelle di Antiste: lo scatto perfetto per scappare a Bonucci con tecnica e sfacciataggine
Lo scorso anno col Tolosa, squadra della sua città e club in cui è cresciuto, ha messo insieme 35 presenze con 8 gol e 4 assist, numeri interessanti per un giocatore all'epoca appena maggiorenne che hanno richiamato l'attenzione di Riccardo Pecini. Per sua stessa ammissione il ruolo che predilige è quello di riferimento centrale dell'attacco, ma viste le sue qualità di dribbling e velocità è facile immaginare un'evoluzione verso zolle più esterne. Un po' come successo contro la Juventus: profondità e velocità, dribbling secco per scansare Bonucci e tiro secco che non lascia scampo a Szczesny. Per raggiungere i livelli del suo idolo d'infanzia servirà tempo e serviranno gol, ma le premesse ci sono. E con la fiducia crescente di Thiago Motta, il suo percorso potrà certamente essere facilitato. In attesa di nuovi colpi e conferme del campo.
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