
Zuliani su Bianconeranews.it: "Juventini, il bianco e il nero non passano mai di moda"
Quanto può durare un ciclo? Una domanda che i tifosi della Juventus non si sono mai posti dal momento che non siamo riusciti festeggiare gli interminabili scudetti perché volevamo sempre qualcosa di più.
Ce ne stiamo accorgendo solo ora che la nostra squadra naviga in acque agitate. È importante non affondare in questi momenti e Allegri lo sa, tant’è vero che ripete il mantra dei primi quattro posti che garantiscono la sopravvivenza in attesa di tornare dove ci spetta.
La rotta per la ricostruzione passa da qualche piccolo scoglio da evitare e da qualche grosso iceberg da non centrare per restare a galla. Il prossimo trittico di gare ci potrà dire se la barca bianconera isserà la vela per la coppa o se lavoreremo di pagaia in attesa di un calendario più morbido.
Bergamo non è mai stata una città semplice. L’ambiente è ostile, l’allenatore lamentoso, i giocatori pericolosi. Il direttore di gara non è mai stato benevolo e noi, a volte, ci abbiamo messo del nostro. Sperando di superare l’ostacolo nerazzurro, poi ci aspetta il derby del Po. Ma quello ce lo giochiamo in casa tra le mura amiche, come si diceva ai miei tempi.
Passata la buriana ci si ferma per una sosta, si raccolgono le idee, si ricaricano le batterie perché dopo, a Milano, sarà grande battaglia sul naviglio.
Dopo i primi due scogli arriva il bersaglio grosso, il pezzo di ghiaccio da evitare che ora sta davanti a noi ma domani ancora non si sa. È una lotta di resistenza ai venti esterni dei quattro mari e quello interno che ancora ci divide su molte questioni e non ci permette di sventolare le bandiere. A partire dalla classica e costante discussione sull’allenatore fino al diverbio infinito tra tifosi e società.
Ecco, mentre stiamo a guardare e pensiamo ai cicli delle altre barche che sono durati un anno soltanto e poi affondati al cospetto della vittoria, ricordiamoci dei nostri 9 anni al primo posto e delle coppette a contorno perché noi siamo stati capaci di un qualcosa da prendere ad esempio.
Altro che azzurri o strisce colorate. Il bianco e il nero non passano mai di moda e presto ritorneranno dominanti nel paese che non “merita” tensioni.
Ce ne stiamo accorgendo solo ora che la nostra squadra naviga in acque agitate. È importante non affondare in questi momenti e Allegri lo sa, tant’è vero che ripete il mantra dei primi quattro posti che garantiscono la sopravvivenza in attesa di tornare dove ci spetta.
La rotta per la ricostruzione passa da qualche piccolo scoglio da evitare e da qualche grosso iceberg da non centrare per restare a galla. Il prossimo trittico di gare ci potrà dire se la barca bianconera isserà la vela per la coppa o se lavoreremo di pagaia in attesa di un calendario più morbido.
Bergamo non è mai stata una città semplice. L’ambiente è ostile, l’allenatore lamentoso, i giocatori pericolosi. Il direttore di gara non è mai stato benevolo e noi, a volte, ci abbiamo messo del nostro. Sperando di superare l’ostacolo nerazzurro, poi ci aspetta il derby del Po. Ma quello ce lo giochiamo in casa tra le mura amiche, come si diceva ai miei tempi.
Passata la buriana ci si ferma per una sosta, si raccolgono le idee, si ricaricano le batterie perché dopo, a Milano, sarà grande battaglia sul naviglio.
Dopo i primi due scogli arriva il bersaglio grosso, il pezzo di ghiaccio da evitare che ora sta davanti a noi ma domani ancora non si sa. È una lotta di resistenza ai venti esterni dei quattro mari e quello interno che ancora ci divide su molte questioni e non ci permette di sventolare le bandiere. A partire dalla classica e costante discussione sull’allenatore fino al diverbio infinito tra tifosi e società.
Ecco, mentre stiamo a guardare e pensiamo ai cicli delle altre barche che sono durati un anno soltanto e poi affondati al cospetto della vittoria, ricordiamoci dei nostri 9 anni al primo posto e delle coppette a contorno perché noi siamo stati capaci di un qualcosa da prendere ad esempio.
Altro che azzurri o strisce colorate. Il bianco e il nero non passano mai di moda e presto ritorneranno dominanti nel paese che non “merita” tensioni.
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