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Politica / Sbarchi, accordo tra ministri Ue. Lamorgese: "Italia non più sola"
lunedì 23 settembre 2019, 18:33News
di Redazione Cronaca - LLSN
per Lalaziosiamonoi.it

Politica / Sbarchi, accordo tra ministri Ue. Lamorgese: "Italia non più sola"

Accordo tra i ministri dell'Interno di Italia, Francia, Germania, Malta e Finlandia sugli sbarchi: il riassunto e le parole di Luciana Lamorgese

A La Valletta è stato raggiunto un importante accordo per quanto riguarda il tema dell'immigrazione. I ministri dell’Interno di Italia, Francia, Germania, Malta e Finlandia, alla presenza del commissario europeo uscente all’immigrazione Avramopoulos, hanno firmato un documento basato su due principi fondamentali: chi sbarca in Italia o a Malta sbarca in Europa, l’accoglienza ma anche i rimpatri di chi arriva non saranno più solo sulle spalle dei paesi di approdo. Il meccanismo di redistribuzione automatica dei migranti salvati nel Mediterraneo settentrionale da navi umanitarie, militari o commerciali riguarderà non solo chi ha diritto alla protezione umanitaria ma tutti i richiedenti asilo, cioè la quasi totalità di chi sbarca. La redistribuzione tra i Paesi che aderiranno sarà obbligatoria e lo Stato che riceverà la sua quota di migranti dovrà farsi carico dell’accoglienza, della valutazione dell’istanza di asilo ma anche dei rimpatri di chi non ha diritto. Gli sbarchi però continueranno ad essere soprattutto nei porti italiani e maltesi perché la rotazione dei porti avverrà soltanto su base volontaria.

LA POSIZIONE DELL'ITALIA - Il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese ha commentato soddisfatta l'accordo: "Da oggi possiamo dire che l’Italia non è più sola nella gestione dei flussi migratori sono molto soddisfatta della disponibilità mostrata dagli altri Stati a seguire una linea finalmente europea. E non era affatto scontato. Porteremo la bozza di accordo al Consiglio degli affari interni a Lussemburgo il prossimo ottobre e speriamo che aderiscano molti altri paesi. Non è un pacchetto chiuso, siamo aperti ad eventuali emendamenti, ma è la base per il superamento dell’accordo di Dublino".