I desideri di Sarri: "Allenare la Lazio al Flaminio e che lo stadio si chiami Tommaso Maestrelli"
Nel corso di una intervista concessa a DAZN, Maurizio Sarri ha parlato anche delle proprie aspirazioni per la seconda avventura alla Lazio: "Sarebbe bello riuscire a creare una base di calciatori che con due o tre innesti possa farti arrivare a un livello sopra rispetto a quello dove siamo. La speranza è che tutte le componenti ci diano una mano".
Come vorrebbe chiudere la carriera?
"Con la Lazio che riesca a prendere il Flaminio, che alla prima partita ci sia io in panchina e che lo stadio si chiami Tommaso Maestrelli".
Con Allegri che rapporto ha?
"Buono, è un toscano, quindi buono. Si può avere un’idea di calcio diversa, ma c’è comunque un buon rapporto".
Che mix è quello tra vecchi e nuovi allenatori?
"È normale che sia così. Cesc Fabregas è un ragazzo con un’intelligenza sopra la media, è destinato a fare grande cose. A me piace anche Grosso".
E Chivu?
"Mi sembra che abbia grande personalità, è entrato in un ambiente difficile, che ha già tante vittorie, però lo ha fatto con gran piglio".
Manca qualcuno?
"Uno come Giampaolo secondo me una panchina in Serie A la meriterebbe sempre".
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