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Lecce, Corvino: ”Settore giovanile e 1^ squadra devono interagire. Serve un modello universale”TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 2 agosto 2021, 22:04Serie B
di Tommaso Maschio

Lecce, Corvino: ”Settore giovanile e 1^ squadra devono interagire. Serve un modello universale”

Il direttore generale dell’area tecnica del Lecce Pantaleo Corvino, durante la conferenza di presentazione del nuovo ds Trinchera ha espresso in maniera chiara il proprio diktat sul modello di calcio che vuole creare e che deve tenere conto dell'importanza del settore giovanile: "Qui sto facendo meno fatica, per cercare di spiegare quanto è importante il settore giovanile, il non puntare sui nomi, ma sulle strutture, sugli uomini, serve ciò che non è nome e domani può essere patrimonio tecnico, sono sempre stato io a farlo nelle società in cui ho lavorato, a far capire ai presidenti il concetto, qui sto facendo meno fatica nel fare questo, tranne nel settore giovanile dove non c’era nulla. Ho chiesto gli straordinari a chi mi affianca, sto lavorando anche con stefano per creare quelle risorse tecniche e cercare che siano patrimonio per il club e in nove mesi siamo stati capaci di arrivare in A1. Adesso sarà difficilissimo, è una sfida da raggiungere lo sottolineo sarà difficile, restarci perché una primavera è figlia di quanto esce da un settore giovanile che va dai pulcini agli esordienti ai giovanissimi agli allievi, figlia di un lavoro negli anni. E ritornando qui io mi son trovato con tante lacune. E ho detto a Stefano, non ti sei trovato nel primo ciclo ora in questo il settore giovanile è priorità come la prima squadra perché è linfa per un club. Quindi mantenere A1 sarà come vincere un campionato di serie A, ci troveremo con primavere che hanno lavorato e migliorato negli anni. Siamo arrivati sull'Everest e stiamo cercando di equipaggiarci con ossigenatori all’altezza della situazione. Lo stesso in prima squadra, siamo ripartiti con 4 giocatori della serie A. Ora stiamo pianificando iniziando dagli uomini, questa sfida la si vince se non si alza l'asticella ogni giorno e cerchiamo di stare con i piedi per terra. Noi ci siamo preposti di creare un modello in sintonia con l’allenatore, di avere una difesa a 4, di avere 3 centrocampisti, il mister li vuole tuttocampisti, li vuole capaci di offendere e di difendere. Mi assumo le responsabilità di quello che dico, ma la nostra visione è questa, che noi dando importanza al settore giovanile quanto la prima squadra non possiamo creare un modello di calcio che non tenga conto del settore giovanile. Una prima squadra che non contempla gli esterni, vuol dire che io se ho il Milli della situazione lo devo regalare perché nella mia prima squadra, non lo posso portare perché gioca con un modulo diverso, dove non sono contemplati gli esterni in quanto gioca con il 4-3-1-2. - continua Corvino - No. Dove c'è un responsabile di un settore giovanile e della prima squadra che è il sottoscritto, può succedere per contingenza, come è successo lo scorso anno, ma non per pianificazione. Perché se l'allenatore vuole la difesa a 4, bene, 3 centrocampisti, bene ma deve contemplare gli esterni e l'attaccante. Perché quello che esce dal settore giovanile deve trovare collocazione in prima squadra. Perché se è bravo non posso dire ti vendo perché giochiamo senza esterni offensivi. Una cosa del genere non è giustificabile. Questo è un modello universale poi qualcuno pensa diversamente ed è giusto. Dobbiamo lavorare per un modello universale in cui settore giovanile e prima squadra devono interagire".