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Livorno, la Nord contro Spinelli: "Non tolleriamo più la nostra maglia in ostaggio a una famiglia"
Ancora una situazione paradossale in casa Livorno, con il club iscritto al campionato di Serie D... senza stadio. Come infatti è noto, il sindaco di Livorno Luca Salvetti ha revocato al club la concessione per il "Picchi", e non intende fare passi indietro fino al saldo del debito, e insieme a lui si sono schierati i tifosi amaranto.
Questo il comunicato della Curva Nord, diffuso da amaranta.it:
"Per l'ennesima volta la situazione che si è venuta a creare intorno alle vicende dell'A.S. Livorno Calcio è davvero paradossale. Spinelli, che ricordiamo dovrebbe essere come ama ripetere "fuori dai giochi", continua a manipolare l'opinione dei tifosi a proprio piacimento. Il Sindaco, legittimamente, dopo i debiti contratti dalla società ha dovuto revocare la concessione ed escutere la fideiussione per avere quanto la società deve al comune, di conseguenza alla città. Ci sembra ovvio che il Livorno Calcio, fosse anche una situazione normale e non logorata come è da tempo, non può pretendere lo stadio Armando Picchi, tanto più se non ha neppure revocato lo stato di liquidazione e chiarito cosa vuol fare.
Ricordiamo che la società si è negata più volte a potenziali compratori, che ha disertato incontri col sindaco e con i tifosi, ed oggi, per tentare di alzare polvere e nascondere le schifezze perpetrate in questi ultimi anni, riesce nonostante tutto a trovare giornalisti e tifosi che pensano, dicono e scrivono che "il Livorno vorrebbe iscriversi ma il Sindaco non concede lo stadio". Salvetti, al di là di ogni appartenenza politica, che non rientra in questa valutazione, conosce benissimo la società, Spinelli e i suoi pennivendoli, pertanto ha preso la decisione che tutti noi sosteniamo.
Non siamo più disposti a tollerare la nostra amata maglia in ostaggio di una famiglia che, se prima vantava "almeno" di avere i conti in verde, adesso nemmeno più quelli può vantare. Via Spinelli e chi per lui, costasse anche ripartire dall'eccellenza, tanto, la serie D con questi personaggi, significherebbe l'ennesimo anno di oblio, di buio, di morte della passione e dell'appartenenza. Al contrario, dalle ceneri siamo sicuri che i livornesi sapranno stringersi attorno alla squadra e rialzare la testa.
Basta teatrini, via Spinelli, nessuna possibilità di mediazione e torneremo con la stessa passione di sempre intorno al nostro Livorno per rinascere. Meglio una fine spaventosa che uno spavento senza fine!”.
Questo il comunicato della Curva Nord, diffuso da amaranta.it:
"Per l'ennesima volta la situazione che si è venuta a creare intorno alle vicende dell'A.S. Livorno Calcio è davvero paradossale. Spinelli, che ricordiamo dovrebbe essere come ama ripetere "fuori dai giochi", continua a manipolare l'opinione dei tifosi a proprio piacimento. Il Sindaco, legittimamente, dopo i debiti contratti dalla società ha dovuto revocare la concessione ed escutere la fideiussione per avere quanto la società deve al comune, di conseguenza alla città. Ci sembra ovvio che il Livorno Calcio, fosse anche una situazione normale e non logorata come è da tempo, non può pretendere lo stadio Armando Picchi, tanto più se non ha neppure revocato lo stato di liquidazione e chiarito cosa vuol fare.
Ricordiamo che la società si è negata più volte a potenziali compratori, che ha disertato incontri col sindaco e con i tifosi, ed oggi, per tentare di alzare polvere e nascondere le schifezze perpetrate in questi ultimi anni, riesce nonostante tutto a trovare giornalisti e tifosi che pensano, dicono e scrivono che "il Livorno vorrebbe iscriversi ma il Sindaco non concede lo stadio". Salvetti, al di là di ogni appartenenza politica, che non rientra in questa valutazione, conosce benissimo la società, Spinelli e i suoi pennivendoli, pertanto ha preso la decisione che tutti noi sosteniamo.
Non siamo più disposti a tollerare la nostra amata maglia in ostaggio di una famiglia che, se prima vantava "almeno" di avere i conti in verde, adesso nemmeno più quelli può vantare. Via Spinelli e chi per lui, costasse anche ripartire dall'eccellenza, tanto, la serie D con questi personaggi, significherebbe l'ennesimo anno di oblio, di buio, di morte della passione e dell'appartenenza. Al contrario, dalle ceneri siamo sicuri che i livornesi sapranno stringersi attorno alla squadra e rialzare la testa.
Basta teatrini, via Spinelli, nessuna possibilità di mediazione e torneremo con la stessa passione di sempre intorno al nostro Livorno per rinascere. Meglio una fine spaventosa che uno spavento senza fine!”.
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