Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / livorno / Serie B
Dall'addio del duo Diamanti-Protti a quello (possibile) di Spinelli: l'annus horribilis del LivornoTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 13 luglio 2020, 13:49Serie B
di Claudia Marrone

Dall'addio del duo Diamanti-Protti a quello (possibile) di Spinelli: l'annus horribilis del Livorno

Una stagione anzitempo terminata per il Livorno, retrocesso in Serie C dopo 33 gare giocate, a -5 dal termine, perché la matematica ha parlato chiaro: solo 21 punti all’attivo ma soprattutto -16 lunghezze dal quartultimo posto, il primo utile per i playout. Punti non recuperabili nei 5 match che rimangono.

Non solo, tante incognite anche sul futuro societario, perché l’era di Aldo Spinelli, dopo 21 anni è destinata a terminare. A onor di cronaca, l’addio del presidente doveva già essersi concretizzato lo scorso 10 febbraio, dopo il 2-2 in casa del Pordenone, ma la due diligence con l’allora possibile acquirente Majd Yousif, al tempo Ceo di Sharen'go (famosa multinazionale che opera nel noleggio delle auto elettriche), andava per le lunghe, fino poi a saltare definitivamente a seguito dell’arresto, con accusa di riciclaggio di danaro, dello stesso imprenditore, rilasciato ma con ritiro di passaporto.
Adesso altre strade potrebbero aprirsi, e non è escluso che Spinelli rimanga per un altro anno al timone del club, ma viene da chiedersi con quali prospettive.

Un campionato di vertice? Un campionato senza patemi? Tante le incognite, di sicuro c’è prima da terminare il campionato di B, e fare poi i conti con la rosa, dimezzata dopo il 30 giugno proprio per volere del patron.


Una rosa che perse lo scorso anno Alessandro Diamanti, il cui addio seguì a quello della bandiera Igor Protti, che per tre anni era stato anche dirigente del club (dopo i nove da calciatore), con all’attivo la promozione in B della gestione Andrea Sottil e la salvezza dello scorso anno.
Due addii, quelli di Diamanti e Protti, che la piazza e la società hanno sofferto. “Abbiamo seguito la linea di Breda che non lo voleva, lui e Protti, così ci siamo messi il pubblico contro”, disse Spinelli in una recente intervista, per quanto poi soprattutto l’addio di Protti fosse già ampiamente annunciato prima del termine della passata stagione (“Quando mi sono sentito dire che ero un problema, ho capito che ero al capolinea. Una scelta morale mi obbligava a dire basta e così ho dato il massimo fino al mio ultimo giorno di lavoro e poi ho chiuso. L’aspetto positivo della vicenda è che mi sono reso conto di avere intorno dei finti amici”, le parole dell’ex attaccante). Fatto sta, che la piazza ha reagito da subito male a quelli che sono stati i disastrosi esiti di una stagione.

Da Roberto Breda a Paolo Tramezzani, ripassando poi da Breda e arrivando ad Antonio Filippini: tre allenatori, svariate cessioni e un importante mercato di gennaio, che non ha però dato i frutti sperati. L’esito pareva scritto dall’inizio.
O forse ancora da prima. Proprio da quando quello strappo con due emblemi della livornesità – Diamanti e Protti – se ne erano andati.