MN - Leao ed Athekame, il rigore ed il placcaggio su Gabbia: la moviola di Milan-Pisa
La controffensiva mediatica odierna ha cominciato, in modo totalmente erroneo e poco edificante, ad inventare strane motivazioni sul perché il gol di Leao contro il Pisa fosse da annullare. Interpretazione (volutamente?) sbagliata, visto che in questo campionato di Serie A sono successe due situazioni analoghe (Parma-Atalanta ed Inter-Cremonese) e che ovviamente non hanno avuto la solita ondata di indignazione popolare che riguarda gli episodi rossoneri. Influencer che vogliono fare gli arbitri ed ex addetti ai lavori che vogliono fare gli influencer sguazzano in queste situazioni per aumentare visualizzazioni ed engagement sui social, non di certo per portare al pubblico una spiegazione lineare e ponderata: valutate sempre da chi scegliete di informarvi, anche per argomenti poco seri come il calcio. Tornando a noi, questa la moviola integrale degli episodi di Milan-Pisa: i gol di Leao e Athekame, il rigore per il Pisa ed il gol di Nzola.
GOL DI LEAO E ATHEKAME
Tiro-cross di Leao dalla sinistra che sorprende Semper. Attimi di attesa prima della convalida perché in sala VAR hanno dovuto controllare la posizione di Pavlovic al momento del tiro, con il serbo che sembrava essere nella visuale del portiere del Pisa.
Secondo le linee guida AIA di quest'anno per situazioni di fuorigioco "geografico" di un giocatore davanti alla linea di visione del portiere al momento del tiro la casistica è ben definita. Se la conclusione arriva da lontano, indicativamente è il limite dell'area il riferimento da prendere in considerazione, ed il giocatore in posizione di fuorigioco è lontano dall'estremo difensore, si prende in considerazione l'area di porta come riferimento, allora l'indicazione è di non annullare perché si ritiene che il portiere non sia limitato nel suo tentativo di giocata/parata.
Qualcuno prova a confondere le acque mostrando un frame in cui Pavlovic si trova a ridosso dell'area di porta nel tentativo di spingere la palla in rete ma è un tentativo mendace di raccontare l'episodio: va ovviamente controllata la sua posizione al momento del tiro, non dopo. 1-0 quindi assolutamente regolare e di conseguenza lo è anche il 2-2 di Athekame, con Fofana che si sposta al momento della conclusione e non tocca la sfera diretta in porta.
LA REGOLA
La Regola 11 recita: Un calciatore in posizione di fuorigioco nel momento in cui il pallone viene giocato o toccato da un suo compagno deve essere punito soltanto se viene coinvolto nel gioco attivo:
- Interferendo con il gioco, giocando o toccando il pallone passato o toccato da un compagno
Oppure
- Impedendo all'avversario di giocare o di essere in grado di giocare il pallone, ostruendogli chiaramente la linea di visione, o
- Contendendogli il pallone, o
- Facendo un’evidente azione che chiaramente impatta sulla capacità dell’avversario di giocare il pallone
Vi abbiamo messo a disposizione la regola generale e l'indicazione IFAB che l'AIA ha recepito e adottato ormai da un po' di tempo. È facile arrivare da soli all'unica conclusione giusta: entrambi i gol sono regolari.
RIGORE SUL TOCCO DI MANO DI DE WINTER
I falli di mano in area di rigore sono una delle casistiche, al momento, più soggette ad interpretazioni differenti. La regola generale dice che è fallo di mano quando il tocco con mano/braccio è volontario o se la parte incriminata si trova in una posizione innaturale rispetto al corpo ed il movimento non è congruo. Sono linee guida generiche e che, come detto, lasciano grande spazio all'interpretazione soggettiva dei direttori di gara.
Sul rigore fischiato al Pisa ieri sera esistono motivazioni sia a favore che a sfavore del fischio. De Winter cerca di avvicinare il braccio al corpo, il movimento è a chiudersi, ma è altresì vero che la conclusione parte da lontano (non si tratta di un pallone inaspettato) ed il braccio è comunque largo, seppur in avvicinamento alla figura. Come in tutti gli episodi ad alto tasso di soggettività è lecito avere dubbi sia da una parte che dall'altra: questo fa sì che non si rientri nella casistica del "chiaro ed evidente errore" ed è per questo che non c'è stato nessun intervento della Sala VAR. È un episodio che può portare sicuramente a discussioni, ma se Zufferli saprà essere convincente delle proprie ragioni con l'OT (Organo Tecnico, ndr) allora la sua decisione potrà essere supportata anche dai dirigenti AIA.
CALABRESI SU LEAO
Nel secondo tempo c'è stato un tocco di Calabresi sul piede sinistro di Leao in area di rigore, con l'attaccante portoghese che è finito a terra. Zufferli ha lasciato correre, non concedendo né il penalty né ammonendo il rossonero per simulazione. Dai replay si vede come il tocco ci sia, ma l'entità sembra essere leggera. In questo caso rimane la decisione di campo, con il VAR che da protocollo non è chiamato ad intervenire. Zufferli ha deciso per il no rigore e così si è rimasti.
GOL DI NZOLA
Sul gol di Nzola al minuto 86 il check del VAR c'è stato, ma per valutare la posizione dell'attaccante del Pisa: nessun fuorigioco, Athekame lo teneva in gioco. Fa inarcare di molto il sopracciglio, gesto di ancelottiana memoria, la mancata revisione sul placcaggio di Moreo su Gabbia all'interno della stessa azione. L'intervento falloso dell'attaccante del Pisa è "distante" da Nzola, ma non per questo non deve essere oggetto di analisi: un fallo è comunque un fallo, a prescindere dalla posizione in campo in cui avviene.
Gabbia, seguendo le linee guida di Rocchi, non è rimasto a terra e si è rialzato subito, proprio come aveva fatto Nkunku in occasione del rigore negato per la netta spinta di Lucumì in Milan-Bologna. Ritorna l'atavico problema: è giusto condannare chi accentua, ma se non si accentua c'è la sicurezza che arbitro e sala VAR si accorgano di tutto quello che succede in campo? A vedere i fatti concreti la risposta pende di più verso il no. Rimane che quello di Moreo è stato un vero e proprio placcaggio: i tifosi rossoneri aspettano una risposta da Rocchi nella prossima puntata di Open VAR.






