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Ordine: "Le assenze che pesano, più di tutte le altre, sono quelle di Rabiot e Pulisic"TUTTO mercato WEB
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Oggi alle 12:12Primo Piano
di Lorenzo De Angelis
per Milannews.it

Ordine: "Le assenze che pesano, più di tutte le altre, sono quelle di Rabiot e Pulisic"

Nel corso del consueto appuntamento con il suo commento per Il Corriere dello Sport, Franco Ordine ha parlato del pari deludente del Milan contro il Pisa soffermandosi in modo particolare sulle tante assenze che affliggono la formazione di Max Allegri:

 "Non è per valorizzare una tesi molto discussa proprio in questi giorni ma sulla cifra tecnica complessiva del Milan non si può soprassedere. E non basta il vantaggio di giocare una sola partita a settimana per considerarla al pari delle armate calcistiche del campionato. Specie poi se i numeri voluti anche da Allegri (19 giocatori di movimento) per evitare di avere facce scure nello spogliatoio sono così ridotti e basta avere 4-5 assenti per ridurre anche la panchina a un paio di sostituti veri. Non è e non può essere un alibi per Allegri e nemmeno per il Milan colpevole, specie nella ripresa, di un comportamento troppo pigro per non ricevere le censure e le critiche inevitabili oltre che lo shock di una seconda sconfitta domestica dopo quella con la Cremonese all’alba del campionato rischiata fino al recupero. Il pareggio di Cuadrado sembra quasi l’inevitabile sbocco alla sfida con i rossoneri tutti rinchiusi nel loro distretto a protezione di un risicato vantaggio, sufficiente in altre occasioni. Così come la rasoiata di Nzola nel finale è l’epilogo a un tentativo maldestro di portare l’assedio scoprendo le spalle al contropiede pisano.

È la storia antica della coperta troppo corta: se scopri le spalle finisci per prendere freddo e ammalarti. Poi l’idea di tirarsi indietro dopo il golletto iniziale non può essere l’unica soluzione a disposizione. Le assenze che pesano, più di tutte le altre, sono quelle di Rabiot e di Pulisic. L’americano è il goleador più efficiente della compagnia a dispetto del rigore sbavato a Torino contro la Juve. E Rabiot, perfetto equilibratore del centrocampo, non può certo trovare in Ricci, adattato a fare l’interno, un sostituto all’altezza delle ambizioni. Per questo motivo Allegri continua a ripetere, in modo quasi ossessivo, che la quota Champions (74 punti) resta il dichiarato obiettivo del Milan, probabilmente tradito da quel gol dopo 7 minuti di Leao e così il pareggio rimediato alla fine di un assedio cieco e poco geometrico può essere considerato un punto utile, un premio inatteso oltre che una batosta evitata che avrebbe aperto inquietanti interrogativi sul primato appena conquistato e sulle prossime sfide da affrontare con un gruppo così ridotto nei numeri e in particolari nella tecnica e nella personalità. E se Leao, con questi tre squilli uno dopo l’altro, è capace di coprire altri difetti, la sfida di ieri denuncia in qualche modo i limiti di un centravanti, forse mai cercato e trovato, ma anche poco abile nel guadagnarsi spazio e possibilità di esprimersi al meglio. Infine c’è la questione di fondo che resta aperta. E cioè quando il Milan deve fare la partita, quando deve imporre ritmo e geometrie, quando deve far valere la differenza di cifra tecnica, vista e segnalata solo in due esponenti, Leao e Modric, beh allora qualche altro limite per una potenziale capolista si intravede".