Tutti i voti dal 10 all'1: il pagellone 2025 del Milan
Tra poche ore terminerà il 2025 ed è l'occasione giusta, nonostante ci sia un campionato in corso, per tirare qualche somma. Anno solare e stagione calcistiche non vanno a braccetto, ma è comunque utile prendersi un momento per riflettere, nella vita come nel calcio, a cosa si è fatto bene, a cosa non si è fatto e a cosa poteva essere fatto meglio. E quindi via con il solito giochino del "pagellone" di fine anno: da 10 a 1, i voti all'anno rossonero. Da leggere ovviamente sempre con quella manciata di leggerezza che non fa mai male...
10
Il voto più alto va per forza di cosa ai tifosi, sempre presenti a prescindere. Che il Milan vada bene o vada male il tifoso ama in modo incondizionato. Poi ci sono modi diversi di amare: chi tifa a prescindere, chi contesta, chi protesta in modo silenzioso. Dipende dai caratteri e dalle persone. Ci possiamo limitare a dire che la contestazione, ad un certo punto della passata stagione, è stata più che mai necessaria.
9
Max Allegri sta dimostrando che non tutti i ritorni sono minestre riscaldate. La stagione è lunga ed i pericoli sono dietro l'angolo, ma è innegabile che Max abbia ridato dignità calcistica ad un ambiente sportivamente depresso. A Milanello sono tutti innamorati di lui e del suo staff, lui ed il suo staff apprezzano molto il gruppo di quest'anno. Vedremo a maggio, ma ad oggi è la stella polare del popolo rossonero.
8
Pulisic, campione sottovalutato. Il voto potrebbe anche essere più alto, peccato per qualche stop di troppo. Ma si merita il voto più alto tra i singoli. Esterno con Pioli, trequartista con Fonseca, centravanti o punta con Allegri. Cambia qualcosa? No, Chris segna e fa assist sempre. Una delizia per tutti vederlo giocare, tranne che per i portieri avversari.
7
Il nuovo centrocampo rossonero. Modric e Rabiot stanno dando ai tifosi un senso di gioia che mancava da anni. Sono giocatori esperti, forti e sanno di essere esperti e forte. Due leadership diverse ma entrambi hanno preso per mano la squadra. Attualmente sono il faro della squadra dettando i ritmi di gioco. Menzione speciale per Modric, capace di emozionare ancora tutti a 40 anni.
6
Al progetto Milan Futuro. Vedo già le sopracciglia inarcarsi con movimenti accentuati di Ancelottiana memoria. La Serie D e la leggerezza con cui è stata accettata è stata un'onta che non andrà via facilmente, ma vedere un Bartesaghi che si è preso la titolarità della fascia sinistra dopo un anno di Serie C riempie tutti d'orgoglio. Davide deve ancora crescere, ma è impressionante la differenza che ha fatto un anno "vero" tra i professionisti. Speriamo che non sia un'eccezione, nel dubbio un bel 6 di incoraggiamento.
4
Al mercato estivo. Modric e Rabiot sono colpi eccellenti. Il resto? Beh... I 37 milioni più bonus per Nkunku lasciano perplessi, soprattutto perché ad inizio estate Tare aveva parlato di un centravanti "alla Giroud". In difesa i cambi sono De Winter e il giovanissimo Odogu. Sulle fasce Athekame è ancora troppo acerbo. Jashari e Ricci per Allegri giocano nello stesso ruolo? Non un brutto mercato se analizzato giocatore per giocatore, ma le squadre si fanno con i gruppi, non i singoli.
3
A Theo Hernandez. Ed il numero non è casuale. 3, come il suo idolo (e idolo di tutti i tifosi rossoneri) Paolo Maldini, che anni fa l'ha indicato come suo erede. Lui evidentemente si è cullato troppo in questa investitura. 3 perché è triste vedere un calciatore strepitoso come Theo finire in Arabia Saudita neanche a trent'anni. Non si giudica come sia stato mandato via dal Milan (ci arriviamo, posate i forconi), ma dove sia andato. Possibile che sia calato così tanto al punto che nessuno in Europa lo volesse? Eppure fino a due anni fa era indubbiamente il più forte del mondo su quella fascia. Che tristezza buttarsi così. Ma c'è un episodio che lo inquadra, ancora più del famoso cooling break. Milan-Fiorentina, aprile 2025: dopo un'azione della Viola in cui Dodò punta Theo Hernandez i due si prendono a male parole e finiscono per fare un testa a testa da pub con la palla ancora in gioco, e l'azione che andava verso la porta difesa da Maignan. Tra le robe più brutte viste negli ultimi 12 mesi. E se ne sono viste...
2
All'AIA, a Rocchi e all'utilizzo del VAR. La tecnologia è meravigliosa, ma c'è bisogno di uniformità. Se ne sono viste di cotte e di crude.
1
Alla dirigenza del Milan che manda Fonseca a parlare da esonerato, che "litiga" con Theo, tra i giocatori più rappresentativi in rosa, promettendo un rinnovo poi mai arrivato, che si tira indietro con Maignan al momento delle firme sul nuovo contratto, che non capisce che la serenità ambientale è la cosa più importante per una squadra di calcio. Le contestazioni feroci non arrivano mai per caso.
E quindi vi salutiamo, augurandovi una buona fine e un buon inizio, per un nuovo anno carico di serenità, salute e felicità.
No, tranquilli, non ce ne siamo dimenticati.
5 (a 0)
Hakimi 12’, Doué 20’, 63’, Kvaratskhelia 73’, Mayulu 86’






