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Superlega, caso plusvalenze e inchiesta Prisma: da dove nasce il terremoto Juve
Terremoto in casa Juventus: nella giornata di oggi, l'intero CdA bianconero, a partire dal presidente Andrea Agnelli, ha rassegnato le proprie dimissioni. Da capire cosa succederà con il CEO Maurizio Arrivabene, vista la richiesta della proprietà di mantenere il proprio ruolo, ma finisce una vera e propria era del calcio italiano. Le avvisaglie partono da lontano.
Superlega. I primi motivi di attrito fra Agnelli e John Elkann, capofamiglia e guida di Exor, nascono ai tempi dell'adesione alla European Super League, di cui la Juve rimane uno dei tre club fondatori. Già a marzo 2021, subito dopo l'annuncio e la frettolosa ritirata del progetto, iniziarono a circolare voci e indiscrezioni su possibili dimissioni di Agnelli, soprattutto per le modalità con cui la vicenda è stata gestita dal punto di vista mediatico.
Il caso plusvalenze. Chiuso a livello sportivo con il proscioglimento di tutti gli indagati, ha scavato altre fratture all'interno del mondo bianconero. E, a prescindere dal verdetto, fatto luce su una gestione economica della società che non ha dissipato i dubbi della casa madre su tutto l'andamento del club dopo l'addio di Beppe Marotta, un momento spartiacque nella storia recente bianconera.
Il caso Prisma e le precisazioni della Consob sono le ultime tessere del mosaico, quelle decisivo. Del primo la questione plusvalenze è soltanto un filone, l'altro porta alla famosa "carta di Ronaldo" e in generale alla questione degli stipendi sospesi (tramite accordo con i giocatori) nei mesi della pandemia. Allo stato attuale, non è ancora chiaro quali possano esserne gli esiti dal punto di vista giudiziario, ma i soggetti coinvolti nelle indagini degli inquirenti, che stanno proseguendo il proprio lavoro, sono tanti, a partire dallo stesso Agnelli. Sul filone investigativo si inseriscono da ultimo le indicazioni arrivate dalla Consob relativamente all'ultimo bilancio, per la cui approvazione si arriverà ormai almeno all'assemblea del 18 gennaio 2023, ennesimo rinvio ufficializzato nel comunicato di oggi.
Superlega. I primi motivi di attrito fra Agnelli e John Elkann, capofamiglia e guida di Exor, nascono ai tempi dell'adesione alla European Super League, di cui la Juve rimane uno dei tre club fondatori. Già a marzo 2021, subito dopo l'annuncio e la frettolosa ritirata del progetto, iniziarono a circolare voci e indiscrezioni su possibili dimissioni di Agnelli, soprattutto per le modalità con cui la vicenda è stata gestita dal punto di vista mediatico.
Il caso plusvalenze. Chiuso a livello sportivo con il proscioglimento di tutti gli indagati, ha scavato altre fratture all'interno del mondo bianconero. E, a prescindere dal verdetto, fatto luce su una gestione economica della società che non ha dissipato i dubbi della casa madre su tutto l'andamento del club dopo l'addio di Beppe Marotta, un momento spartiacque nella storia recente bianconera.
Il caso Prisma e le precisazioni della Consob sono le ultime tessere del mosaico, quelle decisivo. Del primo la questione plusvalenze è soltanto un filone, l'altro porta alla famosa "carta di Ronaldo" e in generale alla questione degli stipendi sospesi (tramite accordo con i giocatori) nei mesi della pandemia. Allo stato attuale, non è ancora chiaro quali possano esserne gli esiti dal punto di vista giudiziario, ma i soggetti coinvolti nelle indagini degli inquirenti, che stanno proseguendo il proprio lavoro, sono tanti, a partire dallo stesso Agnelli. Sul filone investigativo si inseriscono da ultimo le indicazioni arrivate dalla Consob relativamente all'ultimo bilancio, per la cui approvazione si arriverà ormai almeno all'assemblea del 18 gennaio 2023, ennesimo rinvio ufficializzato nel comunicato di oggi.
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