La fiducia non basta: senza gol, questo Gimenez non può essere il 9 di un Milan da titolo
Niente da fare, nemmeno a Bergamo è arrivato il primo gol in questa edizione della Serie A per Santiago Gimenez, in teoria il centravanti designato del Milan che riparte con Allegri conservando anche, ben nascosti nel cassetto e senza dichiararli, dei sogni di Scudetto. Lo è anche in pratica, visto che ha giocato da titolare tutte e nove le partite del campionato, ma quanto il messicano è stato in grado di fornire fino a ora non può essere giudicato all'altezza.
Questo Gimenez non può essere il centravanti di riferimento, la punta indiscutibile di un Milan che si è affacciato a questa stagione con la volontà di rendere concreta e finalmente operativa un'ambizione troppo spesso sbandierata solo a parole negli ultimi anni. Di sicuro quello dell'attacco, oltre che del centravanti, anche alla luce della discontinuità di Leao al suo fianco e dell'infortunio di Pulisic, è un enigma che Allegri dovrà riuscire a risolvere prima possibile, anche per evitare il sommarsi di nuove critiche su una punta che non è riuscita a conquistarsi il pieno affetto della sua gente.
Va sottolineato però come pesi la mancanza nella rosa del Milan di reali nove alternativi a Gimenez, almeno fino a gennaio. Nel pre-partita il ds milanista Tare aveva confermato la fiducia di tutti: "Deve stare sereno, fa parte del percorso di ogni attaccante. So bene di cosa si tratta, ho giocato nella sua posizione. Ha la fiducia di compagni e società e stasera può dimostrare di essere un grande attaccante. Nella sua storia è sempre andato in doppia cifra e fa anche un gran lavoro per la squadra: per questo viene premiato dal mister". Senza gol, la fiducia però non può durare all'infinito.
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