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ESCLUSIVA TMW - Faggiano: "Dimarco tra i migliori al mondo. CdK, avevano ragione Maldini e Massara"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Andrea Cantini - Ufficio Stampa Parma Ca
sabato 30 settembre 2023, 07:00Serie A
di Ivan Cardia
esclusiva

Faggiano: "Dimarco tra i migliori al mondo. CdK, avevano ragione Maldini e Massara"

"L'Atalanta gioca un bel calcio". Daniele Faggiano risponde così, quando gli chiediamo quale squadra gli stia piacendo di più nel campionato di Serie A: "Ero convinto che De Ketelaere potesse fare bene - dice il ds, ex Parma e Sampdoria tra le altre, nell'intervista rilasciata a TMW - sia per un senso di rivalsa che perché è passato un anno e ha avuto modo di ambientarsi. Sta dimostrando il suo valore, dando ragione a Maldini e Massara: ne hanno dovute sentire di ogni colore, però il giocatore si vede che ha qualità importanti e le sta dimostrando".

Poi?
"Mi piace li Sassuolo, si sta confermando come una delle migliori società italiane. Ha dato continuità anche in momenti meno buoni per quanto riguarda i risultati, anche se non a livello di gioco. E ha un ottimo allenatore. L'Inter sta facendo bene, in generale penso che il livello sia abbastanza alto per quanto visto finora".

Favorita per la vittoria dello scudetto? L'Inter?
"È lunga… Aveva cinque punti sul Napoli, con la sconfitta contro il Sassuolo il gap si è ridotto. È un campionato che possono vincere tante squadre: l'Inter sicuramente, ma anche Milan, Juve e Napoli".

Ai tempi di Parma aveva puntato su Bastoni e Dimarco…
"Bastoni era un ragazzo che si vedeva avesse tantissimo talento, sin da subito. Dimarco ha dovuto fare tanta gavetta e si è dovuto rimboccare tanto le maniche. Ci credevamo, con Riso ai tempi gli abbiamo dato la possibilità di venire a Parma. Sono contento per Federico: è cresciuto in personalità, poi quel sinistro fantastico l'ha sempre avuto. E che ho gol ha fatto all'Empoli".

È uno dei migliori terzini sinistri al mondo oggi?
"Penso proprio di sì, al netto del fatto che sia un ruolo nel quale in questo momento non c'è grande abbondanza. Ha corsa, rapidità, inserimenti. È un giocatore a tutta fascia importante, e non disdegna neanche la fase difensiva: prima qualche pecca l'aveva, da questo punto di vista, ma ha lavorato tanto e si vede".

È stato bravo Inzaghi nel suo definitivo exploit.
"Sicuramente sì, ma sono stati bravi tanti allenatori che ha avuto nel corso della sua carriera. Inzaghi è stato molto bravo, con lui e non solo, ma anche D'Aversa, che è stato importante anche per Bastoni, e Conte. Sono stati importanti anche i dirigenti: ai tempi del Parma vincemmo contro l'Inter a Milano, in un momento in cui sembrava che la sua storia in nerazzurro fosse finita. Invece si è dimostrato un giocatore importante e il primo a crederci sempre, ve lo posso assicurare, è stato Piero Ausilio con il suo staff. L'hanno sempre seguito, ci hanno sempre puntato".

Ha parlato di Maldini e Massara. Vecchia scuola contro moneyball, chi vince?
"Io che vi devo dire: la mia scuola è la strada. Poi penso che ci si debba sempre evolvere, che non si debba mai essere piatti. Ma l'aspetto umano è una cosa fondamentale, che non cambierà mai, nel calcio e non solo: in una squadra lavorare sui rapporti è centrale".

Il direttore sportivo, del resto, non si occupa solo di comprare e vendere.
"Si occupa di tutto. Faccio un esempio, riparto da quello che è successo a Napoli nei giorni scorsi, con tutte queste polemiche in così poche giornate. Credo che con Giuntoli e Pompilio non ci siano mai state così tante problematiche in così poco tempo".

Il Napoli, però, resta una squadra da primissimi posti.
"Certo, nessun dubbio. La squadra è una delle più forti del campionato, ha tanti giocatori di valore ed è stata brava la dirigenza a operare sul mercato quest'estate".


Tra le sorprese, il Frosinone. Che si gode Cheddira, scoperto proprio da Faggiano in Serie D.
"Lo notai nella Sangiustese, lo portai a Parma come tanti altri, penso a Brunori, Matino, Galoppìni, Zamparo. Erano tutti ragazzi di talento, presi con l'obiettivo di farli crescere. Se mi parla di Frosinone, le dico che sono contento anche per Caso: sta facendo molto bene, dall'Arezzo lo portai al Genoa, è un giocatore che può spostare gli equilibri anche in Serie A. Tornando a Cheddira, vi dico che più lavora, più diventa forte, più può essere utile al Frosinone. Penso che il club abbia uno dei migliori direttori sportivi d'Italia: Angelozzi ha fatto mille sacrifici per costruire la squadra e ha dato fiducia a Di Francesco, che spesso è stato screditato. E invece il ds è stato bravissimo in tutto questo processo".

Cheddira è di proprietà del Napoli. Lo conosce bene, ci può giocare un giorno?
"Può arrivare dove vuole, se lavora. Non si deve accontentare: ogni tanto ci sentiamo e gli dico sempre di insistere su questa linea".

Il Genoa si è tolto una bella soddisfazione battendo la Roma.
"Sono molto contento per Gilardino, che sta facendo bene: sembra sempre che debba dimostrare qualcosa. È un allenatore giovane, che sta sempre al suo posto, è uno che lavora e i risultati gli stanno dando ragione. La squadra è evidente che sia con lui, e non dobbiamo mai scordarci che è una neopromossa. Dover stare sempre sull'attenti non fa bene a nessuno, dall'allenatore in giù. Per fortuna lui ha tanta esperienza, anche a livello di campo grazie ai suoi trascorsi: è bravo a scansare tante cose".

Ha citato Brunori. È diventato il quarto marcatore nella storia del Palermo…
"Sono orgoglioso e contento per lui. Se lo merita, se lo merita la famiglia, anche quella nuova che ha creato. Non nascondo che speravo facesse gol nell'ultima giornata, ne aveva bisogno".

Palermo tra le favorite per la promozione?
"La Serie B è particolare, tutta. Vinci in trasferta e poi perdi in casa con una squadra sulla carta inferiore. È un campionato molto difficile; la squadra è sicuramente forte e ben costruita, Corini è anche stato bravo ad alzare la voce al momento giusto: è servito, io credo, sia alla piazza che alla squadra".

Se la gioca, tra le altre, con il Parma, una sua vecchia conoscenza. Può essere l'anno giusto per i ducali?
"Me lo auguro per tutta la piazza di Parma, che è fantastica e lo ha dimostrato anche con i suoi tifosi, sempre presenti. E sulla società, molto seria, non credo serva spendere altre parole".

Faggiano fermo a inizio stagione, una rarità. Quanta voglia ha di ripartire?
"Tanta, sono carico. Ma va fatto bene: purtroppo o per fortuna ho il mio carattere. Se la Sampdoria è retrocessa l'anno scorso è stata anche colpa mia, l'ho già detto: forse dovevo mostrare più le unghie e battere più i pugni per fare passare la mia politica. Invece erano tutti contro di me, per cui a un certo punto mi sono arreso e lì ho sbagliato. Però è tutta esperienza che porterò in una futura avventura".

Si è mai pentito di aver accettato l'offerta della Samp?
"No. Non si può non accettare un club così: certo, non pensavo potesse essere una situazione del genere. Quando ci sono tante teste non è mai facile. Pensavo fosse più una famiglia, e invece non è stato così".

Ruolo complicato, quello del direttore sportivo. Si sbaglia una cosa su dieci e si deve ripartire daccapo.
"Penso che non valga solo per il direttore sportivo. Se un attaccante fa 10 gol nel girone di andata e 0 in quello di ritorno, tutti parlano del ritorno. Bisogna stare sempre sul chi va là, cercare di sbagliare il meno possibile. Questo è sicuro. Però il direttore sportivo è una figura secondo me importante, per tanti aspetti: oggi deve ragionare e operare a 360 gradi. Avere una visione di lungo respiro su tutto e nello stesso tempo aiutare la squadra anche a livello umano. Sono cose che in tante situazioni non vedo".