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Barillà: "Juve, Di Lorenzo piace ma non è una priorità. Giuntoli ha paletti chiari sul budget"
Antonio Barillà, firma de 'La Stampa', è giornalista al seguito della Nazionale a Euro 2024
Antonio Barillà, che idea ti sei fatto sul futuro di Di Lorenzo dopo la sua conferenza stampa?
"Non si è sbilanciato, ha fatto un unico strappo per commentare le frasi di Conte e in quella occasione ha espresso parole importanti sull'allenatore del Napoli. Però il fatto che abbia rimandato qualsiasi scelta, oltre a sottendere una concentrazione per l'azzurro comprensibile, può anche significare che lui ha delle idee che andranno riviste alla luce dei dialoghi. Non basta l'ingresso di Conte per ricucire lo strappo, dobbiamo aspettarci ancora un braccio di ferro per vedere in che misura si può sanare la crepa. L'arrivo di Conte ha disegnato uno scenario nuovo, ma la posizione di rottura iniziale ha l'impressione di essere reale".
E' possibile uno scambio con Chiesa? La sua avventura alla Juventus sembra dinanzi a un bivio
"Chiesa non è un giocatore sopportato, rientra nei piani della Juve ma non è un intoccabile. Questo sia per ragioni tattiche che di rinnovo visto che il nuovo contratto rischia di essere molto oneroso alla luce dei primi confronti tra le parti. Il Napoli su input di Conte è una delle squadre interessate, ma chiunque lo vorrà dovrà fare i conti con un ingaggio importante. Detto ciò, lui è sul mercato: lo scambio può diventare realtà solo se tutte le parti in causa lo vorranno".
LEGGI ANCHE - "Dovete passare sul mio cadavere". Di Lorenzo, il caso può rientrare: oggi chiamata di Manna
Sta nascendo una nuova Juve con Motta. Riesci già a immaginarti un undici?
"E' difficile rispondere oggi, ma per un motivo molto semplice: la Juventus sta lavorando su tanti fronti e con profitto, ma ha 40 milioni di budget e il resto dovrà essere figlio delle cessioni. Questo significa che se riesce a piazzare colpi in uscita c'è un importante ventaglio di prospettive di mercato, altrimenti qualche rinuncia andrà fatta necessariamente. Ecco perché un quadro sarà possibile tratteggiarlo solo tra un po' quando la forbice tra uscite ed entrare ci darà il reale budget. Giuntoli lavora su più tavoli ma deve fare i conti col più alto monte-ingaggi della Serie A nonostante i sacrifici fatti: il bilancio è migliorato ma non è ancora in attivo. E i grandissimi investimenti andranno fatti a centrocampo perché la qualità è necessaria".
Tornando a Di Lorenzo, quale potrebbe essere il suo valore di mercato detto che Conte l'ha dichiarato incedibile?
"E' un giocatore che ha un valore importante e l'Europeo può ulteriormente amplificarlo. In chiave Juve, non si dovesse trattare sulla base di uno scambi, si arriverebbe a un ulteriore irrigidimento perché si tratterebbe di un investimento importante in un ruolo che oggi, per Giuntoli, non è prioritario".
"Non si è sbilanciato, ha fatto un unico strappo per commentare le frasi di Conte e in quella occasione ha espresso parole importanti sull'allenatore del Napoli. Però il fatto che abbia rimandato qualsiasi scelta, oltre a sottendere una concentrazione per l'azzurro comprensibile, può anche significare che lui ha delle idee che andranno riviste alla luce dei dialoghi. Non basta l'ingresso di Conte per ricucire lo strappo, dobbiamo aspettarci ancora un braccio di ferro per vedere in che misura si può sanare la crepa. L'arrivo di Conte ha disegnato uno scenario nuovo, ma la posizione di rottura iniziale ha l'impressione di essere reale".
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"Chiesa non è un giocatore sopportato, rientra nei piani della Juve ma non è un intoccabile. Questo sia per ragioni tattiche che di rinnovo visto che il nuovo contratto rischia di essere molto oneroso alla luce dei primi confronti tra le parti. Il Napoli su input di Conte è una delle squadre interessate, ma chiunque lo vorrà dovrà fare i conti con un ingaggio importante. Detto ciò, lui è sul mercato: lo scambio può diventare realtà solo se tutte le parti in causa lo vorranno".
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"E' difficile rispondere oggi, ma per un motivo molto semplice: la Juventus sta lavorando su tanti fronti e con profitto, ma ha 40 milioni di budget e il resto dovrà essere figlio delle cessioni. Questo significa che se riesce a piazzare colpi in uscita c'è un importante ventaglio di prospettive di mercato, altrimenti qualche rinuncia andrà fatta necessariamente. Ecco perché un quadro sarà possibile tratteggiarlo solo tra un po' quando la forbice tra uscite ed entrare ci darà il reale budget. Giuntoli lavora su più tavoli ma deve fare i conti col più alto monte-ingaggi della Serie A nonostante i sacrifici fatti: il bilancio è migliorato ma non è ancora in attivo. E i grandissimi investimenti andranno fatti a centrocampo perché la qualità è necessaria".
Tornando a Di Lorenzo, quale potrebbe essere il suo valore di mercato detto che Conte l'ha dichiarato incedibile?
"E' un giocatore che ha un valore importante e l'Europeo può ulteriormente amplificarlo. In chiave Juve, non si dovesse trattare sulla base di uno scambi, si arriverebbe a un ulteriore irrigidimento perché si tratterebbe di un investimento importante in un ruolo che oggi, per Giuntoli, non è prioritario".
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