Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomocremonesefiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilannapoliparmapisaromasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali mondiale per clubserie bserie cchampions leaguefantacalciopodcaststatistiche
tmw / napoli / Serie A
Buffon: "Italia? Ci sono segnali di risveglio. Donnarumma sta facendo cose straordinarie"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 19:08Serie A
di Niccolò Righi

Buffon: "Italia? Ci sono segnali di risveglio. Donnarumma sta facendo cose straordinarie"

Gigi Buffon – capo delegazione della nazionale italiana – è intervenuto oggi a Radio Sportiva, nel giorno della festa per i 15 anni della nostra emittente. Non avremmo mai pensato che un giorno avresti davvero smesso di giocare. "Anche io credevo a questa favola di non poter mai smettere di giocare. Poi devo dire che vita è stata più forte e determinata di me" sorride Buffon. I playoff mondiali con l'Italia. "Diciamo che al di là delle gare di novembre, va fatto un discorso più generale. Abbiamo dato dei segnali di risveglio, buoni. Poi abbiamo finito male nell'ultima partita, ma col risultato. Per 75 minuti, fino a quando siamo stati sull'1-1 con la Norvegia, ho visto una nazionale che ci fa ben sperare". Dal mondiale vinto ai playoff mondiali mancati nel 2017. "Ho vissuto il meglio e una parte del peggio. E' anche giusto. Ho fatto un lasso talmente lungo di vita sportiva. Era abbastanza normale poter vivere questi passaggi. Come in tutte le cose, la ripartenza corrisponde a un momento più basso o uno più basso come il 2018 che poi ci ha permesso di vincere l'europeo nel 2021 grazie al merito di Mancini e dei ragazzi. Poi c'è stata un'altra eliminazione, e speriamo che insomma si possa ripartire per l'ennesima volta. E che magari questo percorso gratificante di risultati possa durare più a lungo" le parole di Buffon a Sportiva. Il gruppo azzurro e il ct Gattuso, lo spirito d'identità azzurra. "Chi deve parlare è chi è a nostro contatto e non fa il mio lavoro. Parlarne bene sembra voler trarne un beneficio dalle scelte che si sono fatte. Mantenendo una certa equidistanza secondo me le premesse per raccogliere risultati confortanti ci sono. La certezza non c'è mai. Ma come in tutte le cose se non dovessero i risultati che speriamo, abbiamo la serenità di dire che abbiamo fatto le cose nella maniera giusta". Donnarumma è il nostro unico vero fuoriclasse in questa nazionale? "Secondo me Gigio sta facendo qualcosa di straordinario, giusto rimarcarlo. Ma penso che individualmente come nazionale abbiamo profili di livello molto alto, che si stanno ritagliando spazi importantissimi in squadre di prim'ordine mondiale. Dobbiamo essere noi a metterli nella condizione di farli ragionare come gruppo. Loro hanno del buono dentro, bisogna trovare il grimaldello per farglielo esprimere con continuità per sempre". La vicinanza del campionato e della Lega di A sui temi della nazionale. "Un plauso alle società, si stanno mostrando sensibili alle esigenze non solo della nazionale ma di tutto il calcio italiano. Stiamo cercando di capire se c'è il modo di vederci in una finestra di due giorni tra febbraio e marzo, anche se non si possono spostare le gare di campionato. Però la disponibilità da parte loro c'è, è totale. Ci ha fatto tanto piacere. Perchè asciugarsi le lacrime con la camicia solo quando le cose vanno male, e non c'è modo di andarle fare meglio, è troppo facile". La ripartenza di Spalletti alla Juventus. "La bravura di una società e di una dirigenza è valutare lo spessore e le capacità di un allenatore a prescindere dai risultati immediati che ti può dare. Alla Juve c'è sempre l'imperativo di vincere. Ma visto che sono parecchi anni che questo non accade, il focus deve essere mettere la squadra nelle condizioni di poter vincere". La lotta scudetto incerta. "Penso sia bellissimo, un campionato così entusiasmante. Tante squadre sono pronte a fare lo sgambetto alle grandi in qualsiasi momento. Sto parlando del Como in primis. C'è da riconoscere un grandissimo lavoro di Fabregas e la lungimiranza del progetto di una società. E poi altre realtà. Per me il Bologna non è una sorpresa, sta facendo qualcosa di straordinario ma secondo me è un qualcosa che ha nelle proprie corde. Che ha dimostrato di poter fare anche negli ultimi due anni. Con questo allenatore il Bologna può essere ambizioso". Ti aspettavi, quel giorno dell'esordio a Parma in A 30 anni fa contro il Milan, di diventare Gigi Buffon? "Se ti dicessi di no, sarei bugiardo. Me l'aspettavo e pensavo anche di fare meglio. Poi c'è il riscontro della realtà e alla fine la realtà mi ha insegnato che devo essere contento di quello che ho fatto. E' difficile dare continuità a una carriera per 29 anni a quel livello. Qualche rimpianto? No, ho fatto tutto quello che volevo fare. Comprese le scelte. Non ho recriminazioni. Il campo ha detto che i verdetti erano quelli giusti". L'esordio in nazionale nel 1997, spareggio playoff mondiale in Russia sotto la neve a Mosca. Cosa dirai agli azzurri di oggi ricordando quel giorno? "In tutta sincerità è stata l'unica partita che non avrei voluto giocare, non per l'importanza della partita ma per le condizioni climatiche e ambientali. Quindi non posso andare lì e dire ai ragazzi che vorrei che non la giocassero". Il ct dell'under 21 Baldini ha detto oggi a Sportiva che "l'Italia non deve, ma vuole andare ai Mondiali". "Certo. E' sicuramente il nostro pensiero, la nostra convinzione. Non può essere altrimenti. Se ci fasciamo la testa quattro mesi prima, sembriamo quasi dei menagrami. Io direi di cambiare almeno le prerogative rispetto ai precedenti play off. Andare là col giusto rispetto degli avversari ai playoff, ma sapendo che noi siamo sempre noi. E quindi facciamo paura". Il rilancio di Zaniolo all'Udinese e i segnali del campionato per le convocazioni azzurre. "I segnali arrivano, li vogliamo e li vuole il mister. Come ha detto il mister, la nazionale è aperta a chi se lo merita. E il ct non ha preclusioni".