Napoli, che risposta: la rivoluzione di Conte può rappresentare la svolta
Altro che “morto da accompagnare”. Il Napoli è vivo più che mai e contro l’Atalanta replica alle tante critiche, anche del suo allenatore post-Bologna, con una grande prestazione che stavolta lascia ben sperare, mandando in archivio settimane di difficoltà e di preoccupante sterilità offensiva. Dopo aver realizzato un solo gol nelle ultime quattro partite, a Lecce peraltro su palla inattiva, la squadra di Antonio Conte ne fa 3 all’Atalanta in un tempo e si rimette nuovamente sulla strada giusta anche se già martedì - nel match da dentro o fuori in Champions contro il Qarabag - serviranno tutte le conferme del caso.
La rivoluzione di Conte
E' negli uomini schierati, mandando in campo finalmente esterni d’attacco veri ed un centrocampista in meno (in modo da avere Elmas come alternativa in una mediana ridotta ai minimi termini), ed anche nel modulo col passaggio alla difesa a 3. Un cambio tanto netto quanto obbligato considerando gli infortuni e le ultime prestazioni negative, ma la risposta è notevole sia a livello individuale che collettivo, mettendo sotto l'Atalanta di Palladino sin dai primi istanti di gara, chiudendo la gara senza troppi grattacapi per poi gestire anche la reazione degli ospiti.
La rosa resta ampia
Al di là degli infortuni, Conte può contare su scelte di livello ed anche di affidabilità e l'apertura del post-partita ("è importante ruotare, avremo davvero bisogno di tutti") era attesa da tempo. Neres nel suo ruolo è più di un'alternativa a Politano, che ogni tanto può tranquillamente rifiatare ed evitare così il calo dell'ultimo periodo. Così come Lang a sinistra non è certo un giovane da inserire, ma un elemento con esperienza a livello Champions e di nazionale. Bene anche Beukema, rispolverato nella linea a tre dopo la bocciatura prematura di Eindhoven.
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