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Inter: la toppa per Dumfries. Milan: i sensati calcoli di Allegri. Napoli: tre appunti a Conte. Fiorentina: l’ultima mossa per la salvezza. E una cosa su PinamontiTUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:03Editoriale
di Fabrizio Biasin

Inter: la toppa per Dumfries. Milan: i sensati calcoli di Allegri. Napoli: tre appunti a Conte. Fiorentina: l’ultima mossa per la salvezza. E una cosa su Pinamonti

Tre cose a caso, giusto per iniziare. 1) Mbappé ha vinto la causa contro il suo Psg e incasserà 61 milioni di arretrati: una discreta tredicesima. 2) Cannavacciuolo da Fazio ha ricordato Maradona: "Mi chiamava Tonino, è stato l'unico cliente con cui mi sono seduto a tavola”. Mi sembra giusto. 3) Jordan Mainoo-Hames, fratellastro di Kobbie, l’altra sera all’Old Trafford ha sfoggiato una maglia a mezze maniche con tanto di slogan, durante Manchester United-Bournemouth 4-4: “Free Kobbie Mainoo”. Probabile che Jordan faccia il tifo per il Napoli. 4) Fifa Awards 2025, Donnarumma eletto miglior portiere al mondo. Meritatissimo. Fine delle cose a caso che, tra l’altro, erano quattro. Ora altre cose a caso (è pur sempre – quasi - Natale). Denzel Dumfries si è operato alla caviglia. Succede. La cosa strana è che quella che pareva una semplice botta e “starà fuori un paio di partite” si è trasformata in chissà quanti mesi di stop. Rientrerà a marzo inoltrato e lascia l’Inter col dubbio su cosa fare: intervenire sul mercato di gennaio o arrangiarsi con quel che c’è in rosa? La risposta arriverà entro breve ma, come sempre, sarà guidata da un comandamento imprescindibile: l’Inter porterà a casa un giocatore solo se in grado di stare al livello degli altri, nessuna “pezza” presa tanto per far numero. La sensazione? Un nuovo ingranaggio arriverà, ma nessuno tra i (mille) nomi già citati… Conte post-Bologna ha fatto cose egregie e, certo, rispetto a una serie infinita di infortuni non può realizzare miracoli in continuazione. Resta qualche appunto da muovere al tecnico campione d’Italia: 1) Gli infortuni a ripetizione sono puro caso o figli di sforzi eccessivi richiesti ai suoi ragazzi? 2) Perdere è cosa normale e la classifica dice che non risuona alcun allarme esagerato, ma c’è modo e modo di lasciar punti: contro l’Udinese il suo Napoli nel secondo tempo si è consegnato, fattispecie molto poco “contiana”. 3) Parlare di “scarsa malizia”, “carattere”, “stanchezza” è cosa legittima e giusta, a volte però bisognerebbe riuscire a completare i ragionamenti parlando anche di “gioco”, aspetto trattato sempre pochissimo dal buon Antonio. Allegri ha pareggiato col Sassuolo e, infine, ha detto “trattasi di punto guadagnato”. Ha ragione da vendere. Qualcuno dirà: “Ma come, l’ennesimo pareggio in casa con una neopromossa…”. Ed è vero, ma è giusto guardare all’andamento complessivo piuttosto che fissarsi sulla singola partita. Quello in corso è un campionato molto particolare, imperfetto, senza un vero padrone. E proprio per questo quello che conta è saper accettare il rallentamento senza far drammi perché, tanto, l’imperfezione è caratteristica comune. In una serie A che quest’anno assegnerà lo scudetto a quota molto bassa ogni punto è benedetto. E soprattutto ogni “non-sconfitta”. Il Milan è l’unica squadra con un solo ko e qualcosa vorrà pur dire. Il resto – ovvio – lo deve fare il mercato tra una punta (Fullkrug in stra-pole al posto di Gimenez) e, soprattutto, un difensore. Andrea Pinamonti non è e non sarà mai Bobo Vieri, pensa te. Ma neanche l’ultimo dei pirla. In un’era sportiva strana, quella degli attaccanti dal nome esotico che costano chi 30, chi 40, chi 50 milioni e non rendono una fava, la punta del Sassuolo sta dimostrando per l’ennesima stagione di essere affidabile come pochi. È costantemente al servizio della squadra e, quanto a gol, raggiunge praticamente sempre la doppia cifra. Ripetiamo, non finirà mai sulle copertine, ma se ‘sto 26enne si chiamasse Pinamountains qualche diesse di quelli che adorano i giocatori “fuori-confine” l’avrebbe già comprato per 50 milioni. Brava Lazio, perché è possibile che questa stagione non porti a nulla più di un piazzamento nella parte sinistra della classifica, ma per come è cominciata la stagione sarebbe già moltissimo. Sarri si è trovato tra le mani un gruppo imperfetto e “non modificabile”. In genere queste cose si traducono in disastri e annate da archiviare il più in fretta possibile, questo gruppo, al contrario, ha scelto di moltiplicare orgoglio e unità d’intenti. E quindi bravo Sarri e bravi pure i suoi ragazzi, stanno facendo cose affatto scontate. La Fiorentina è nella melma e ve ne siete accorti. Questa situazione non era pronosticabile: per le dimensioni della tragedia (sportiva), per come sta evolvendo (ogni settimana sempre peggio). La sconfitta con il Verona è “tipica”: tipica della squadra che non sa come si affrontano le rogne e, per questo, gioca col terrore negli occhi. E col terrore negli occhi non si va da nessuna parte. E se non è terrore, al contrario, è semi-indifferenza, quella di troppi giocatori che, forse, stanno già pensando al loro futuro lontano da Firenze. Ed è per questo che i Viola hanno una sola speranza di salvezza, quella legata alla “mescolata”. A gennaio bisogna cambiare molto, moltissimo, bisogna dire addio ai giocatori “bravi” e puntare su quelli “adatti”. Adatti alla battaglia, s’intende, ragazzi non impauriti e semmai sportivamente incattiviti. E pazienza se questo significa dover svendere Tizio e Caio, la salvezza vale di più e passa solo – ripetiamo – da un’abbondante mescolata. Arriva la Supercoppa. A Riad piove e fa freddo. Praticamente Milano, ma con meno maranza.