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tmw / napoli / Le Interviste
L’editoriale di Chiariello: “Il Napoli ha risposto presente, c’è un unico appunto”
ieri alle 23:30Le Interviste
di Antonio Noto
per Tuttonapoli.net

L’editoriale di Chiariello: “Il Napoli ha risposto presente, c’è un unico appunto”

Nel corso di 'Campania Sport' su Canale 21, il giornalista Umberto Chiariello ha commentato la vittoria del Napoli con la Cremonese nel suo editoriale:  "C’è un termine che ha usato oggi Antonio Conte in conferenza stampa nel post-partita post partita, dopo la brillante e convincente prova di Cremona, dove il Napoli ha vinto 2-0 con una doppietta di Rasmus Hojlund, il principe danese. Proprio riferendosi al centravanti proveniente dal Manchester United, ha detto, non formidabile, devastante. Poteva usare qualsiasi altro termine, ma ha usato un termine molto preciso, dominante. La parola giusta, come al solito l'ha detta Antonio Conte riferito al suo calciatore, così come, parlando di McTominay, centrocampista completo che fa il mediano, la mezzala, l'attaccante aggiunto, il difensore aggiunto. A un certo punto ha spazzato lui l'area di rigore e un minuto dopo era dall'altra parte cercare di tirare in porta. Ha detto: ‘Il McTominay più completo che abbiamo visto finora è un box to box’, vuol dire che un momento sta di qua e un momento dopo è dall'altra parte del campo. Come ha detto Davide Nicola: ‘Certi giocatori ti ripartono con una carrozzeria importante e non li riesci a tenere’. Dominante, infatti, mi arriva voce di una chat che si chiama i bullizzati di Hojlund, a cui si sono iscritti Kelly, N’Dicka, Hien, Pongracic, De Winter, Heggem, Baschirotto, oggi ultimo entrato. Perché nell'uno contro uno del calcio tornato un po' all'antico gioco dei duelli individuali, quando una volta c'era la chiave di volta. La chiave di sicurezza del libero staccato che ti dava la possibilità di rimediare all'uomo saltato, che oggi non esiste più nel calcio moderno, vincere duelli uno contro uno è un po' la chiave del successo. E Hojlund li vince tutti. Arriva primo su ogni pallone, lanci la palla, lui è dietro, arriva primo, perché è velocissimo. Ma non è solo veloce. Avete visto a un certo punto che Baschirotto è entrato in velocità con Neres, altro molto veloce? Forse in assoluto non la coppia più forte d'attacco che il Napoli ha avuto, per carità. Perché ne aveva avuto di devastanti e di veramente importanti, ma forse la più veloce, la più rapida in assoluto. Lavezzi-Cavani forse potevano competere in quanto a velocità, ma Cavani era più un quattrocentista, Hojlund uno scattista. Ma a un certo punto Baschirotto con Neres ha ingaggiato un duello che ha vinto di forza, perché l'altro lo stava scavalcando in velocità. Perché Neres è 70 kg, è piccolino e Baschirotto ci ha messo la forza fisica. Con Hojlund non lo puoi fare, perché Hojlund è il concentrato di forza e velocità e forza più velocità è uguale potenza. È un attaccante potente, non lo butti giù, non lo prendi in corsa. Ma ha imparato anche a fare il Lukaku, perché Conte gli ha chiesto di fare il Lukaku e lui lo fa benissimo. Tiene palla, fa salire la squadra, dialoga con i compagni, uno-due, dai e vai, con Neres in particolare. È diventato un giocatore troppo superiore alla media. Nove gol fatti in stagione, tre doppiette, tre assist, tutti e tre a Neres decisivi, dodici partecipazioni al gol in venti gare giocate. Se si pensa che al 14 agosto Napoli era nel dramma sportivo per l'infortunio di Lukaku, che ha saputo in dieci giorni andare a prendere quello che era l'obiettivo di altre società. Si era parlato a lungo di Inter e Milan, per esempio, o anche della Juventus, cosa mai concretizzata. Il Napoli in dieci giorni ha portato a casa un calciatore che fa la differenza.

Ma è solo un calciatore il motivo per cui il Napoli è tornato a essere una squadra così come in Supercoppa dominante? No, l'ha detto Conte ancora una volta oggi: ‘Noi difendiamo salendo, cioè il Napoli vuole fare la partita’. Non è una squadra dal blocco basso che fa il contropiede, è una squadra che tende a giocare e che ora che ha trovato questo assetto corretto due volte, prima con la difesa a tre e Di Lorenzo a destra, poi aumentando i giri del motore dopo la pausa tra Lisbona e Udine, con Politano a destra e Di Lorenzo che rompe la linea dei tre e si aggiunge alla manovra. Oggi è un Napoli manovriero che si butta in avanti con cinque o sei uomini coprendo tutti i cinque canali, perché da destra Politano, da sinistra Spinazzola e dietro Hojlund ci sono Elmas, che fa l'equilibratore, Neres che spacca le partite, con McTominay che si aggiunge. Insomma è un Napoli che produce tanto, oggi ha prodotto dieci palle gol a zero. Milinkovic-Savic tra Milan, Bologna e Cremonese si è segnalato per aver scartato un avversario, aver fatto un colpo di testa e aver stoppato la palla di petto. Si è messo a fare anche lui il funambolo, visto che non aveva impegni da sbrigare. Questo a dire quanto l'organizzazione difensiva di Conte è stata ritrovata. Questo nuovo assetto quanto stia pagando e io non so in giro per l'Europa quanti si possono permettere una coppia di centrocampo come Lobotka e McTominay. Il rientro di Lobotka è stato non decisivo, di più per questa squadra. Insomma c'era da capire se la Supercoppa era una motivazione particolare, ma il campionato sarebbe stato una sofferenza o se il Napoli fosse riuscito a rispondere subito agli squilli della Juventus, del Milan e ritornare a competere per lo scudetto.

Il Napoli visto in Supercoppa e visto a Cremona è una squadra che ha tanto da poter dire e da offrire a questo campionato. Non vi facciate in questo momento forbiare dalla classifica, perché il +2 sulla Juve è fittizio. Il Napoli deve andare a Parma a recuperare una partita che poi deve vincere e quindi la Juventus può essere ributtata indietro, così come può essere ributtata indietro la Roma che domani deve giocare con il Genoa. Cioè questo turno di campionato deve giocarlo con il Genoa, di core strappalacrime De Rossi, ma il Napoli con la partita di Parma può buttare dietro anche l'unica vera squadra pericolosa per la zona Champions. Perché ormai lo possiamo dire chiaramente, il Como che ha vinto a Lecce abbastanza agevolmente, anche se con un gol irregolare, è a 7 punti. Il Bologna è franato oramai a 8 punti, la Lazio a -10 e potrebbe essere a -13, ma è il nostro prossimo avversario di tutto conto visto che la bestia nera del Napoli è in quel di Roma. Insomma non ci sono altri contendenti. Per cui ci riguarda noi dobbiamo avere una visione strabica, lo strabismo non di Venere ma della classifica. Guardare avanti ma guardare anche indietro, perché i posti sono 4 e le contendenti sono 5. E se la Roma fa il mercato che promette a gennaio con Zirkzee e chissà anche Raspadori, non so se ci riesce. Attenzione alla Juventus di Spalletti. Sappiamo chi è Spalletti, è un bravo allenatore, potrà avere tutti i problemi caratteriali del mondo ma come allenatore non è discutibile. E la Juve di Spalletti è una squadra che incontreremo il 25 di gennaio a Torino, sarà uno scontro importantissimo. Come precedentemente incontreremo l'Inter a San Siro. Insomma la lotta Scudetto con le milanesi è aperta, ma c'è la Juve, c'è la Roma da tenere da conto. E il Napoli ha risposto presente con un unico appunto, si chiama cinismo. E’ la parola che ha usato Conte. Allora i cinici originariamente erano persone semplici, filosofi che rifuggivano dalle bellezze e dalle gratificazioni futili della vita, tant'è vero che il nome deriva da vita da cani, perciò c'è una vita fin troppo frugale, modesta, addirittura vivevano una botte. Nel corso degli anni, dei secoli il carattere di cinismo si è trasformato completamente e anche il concetto. Cinismo è diventato pragmatismo, alla fine è diventato un pragmatismo estremo che è una connotazione quasi negativa, nel calcio no. Il cinismo nel calcio significa che quando devi fare male all'avversario lo devi fare e il Napoli col Milan, il Bologna e la Cremonese è stato un po' vanesio. Quando c'è da buttare dentro il terzo gol bisogna farlo, ecco perché il Napoli deve ancora fare un corso di filosofia di primo anno di liceo classico, un po' di filosofia antica. Studiasse meglio Diogene e i Cinici e capisse poi nel corso dei secoli come si trasforma questo concetto. Da Diogene ad Antonio Conte passa la storia dell'umanità. Una buona dose di cinismo che chiaramente aiuta i ragazzi”.