Parma, Cuesta: "Forse Almqvist non ci sarà. Veniamo da due partite intense"
Archiviato il turno infrasettimanale, è già tempo di rivolgere l'attenzione verso il prossimo turno di campionato, che vedrà il Parma impegnato nel derby emiliano contro il Bologna. Una gara nella quale i crociati vorranno confermare quanto di buono visto nelle ultime settimane a livello difensivo, ma dove ci sarà anche bisogno di qualcosa in più in attacco. A presentare la sfida per il Parma sarà ovviamente il tecnico gialloblu Carlos Cuesta, presente nella sala stampa del Mutti Training Center di Collecchio per rispondere alle domande dei giornalisti.
Ore 15.00 - Ha inizio la conferenza.
Come sta la squadra? Recupera qualcuno?
"Probabilmente perdiamo Almqvist, domani lo sapremo. La squadra è carica e con tanta voglia. Una partita dove speriamo ci sia anche mister Italiano. Cercheremo di fare una grande prestazione".
Turnover?
"Dobbiamo vedere come stiamo a livello di freschezza. Se saranno tutti pronti per novanta minuti. Sono state partite molto impegnative, contro squadre intense e ci aspettiamo lo stesso domani. Ma saremo pronti".
Che Bologna si aspetta?
"Una squadra con un ritmo molto alto, molto intensa, molto verticale, con un ritmo di gioco molto chiaro che prova sempre a giocare nel campo avversario. È una squadra che ha un'identità molto chiara, che ha avuto dei risultati super positivi nelle ultime stagioni. Sappiamo che sarà una partita di difficoltà, ma nello stesso modo la affrontiamo con massima fiducia".
A Roma un ottimo primo tempo ma non ripetuto nella ripresa. È calato il Parma o cresciuta la Roma?
"È cambiata la dinamica della patita. Non siamo riusciti a uscire con tanta frequenza dopo aver recuperato palla. Abbiamo preso gli spunti positivi. Sappiamo che siamo sulla strada giusta e che ci sono state tante cose positive, ma sappiamo che non basta e dobbiamo alzare il livello".
Il Bologna gioca col 4-3-2-1, con tanto possesso palla. La maggior difficoltà è questa?
"Sono una squadra completa, veramente forti nella riaggressione, nella costruzione e nelle individualità, soprattutto sugli esterni. Hanno identità molto chiara, questi dati lo dimostrano e sappiamo che dovremo affrontare le loro forze e dovremo essere bravi a portare le nostre".
Questa settimana forse problemi di abbondanza a centrocampo?
"Sarei molto contento se il problema fosse poter scegliere dai giocatori che stanno facendo molto bene. Quindi tutti i giocatori a disposizione ci mostrano in ogni allenamento che hanno una voglia massima per contribuire alla squadra in campo. Tutti hanno giocato in una partita ufficiale. Quindi questo mostra che tutti sono pronti. E quello senza dubbio è una cosa positiva".
Ha pensato alle due partite di Bernabé? Questo è il suo ruolo?
"Il punto di partenza è che deve aiutare al massimo la squadra e lo sta facendo, quello è positivo. Noi proveremo tutti ad alzare il livello e lui ci sta dando molto anche a livello offensivo, magari non si vede ma è così. Dobbiamo aiutarlo ad arrivare di più negli ultimi trenta metri e avere possibilità di concretizzare, aumentandone la frequenza".
Può giocare mezz'ala?
"Sì, sia a destra che a sinistra. Sta facendo bene in questo ruolo e può darsi che ci sia continuità".
Due buone prestazioni. A che punto è il processo di crescita?
"Non lo so esattamente a che punto siamo ma siamo sulla strada giusta, altrimenti non avremmo fatto quelle prestazioni. Ma dobbiamo migliorare al più presto possibile per arrivare ai risultati. La prestazione ti aiuta ad aumentare la probabilità di raggiungere il risultato".
Il Parma si modella all'avversario per metterlo in difficoltà. Che Bologna ci aspettiamo o che Parma sarà in base a questo?
"Per me questo fa parte della nostra identità. Mi immagino il Parma come una squadra che attacca e difende bene. In difesa a volte devi pressare alto, altre devi stare in blocco basso. Devi riorganizzarti bene, difendere le palle inattive ecc. Quello che abbiamo visto non è adattamento per ridurre le capacità dell'avversario, fa parte di noi e te lo chiede il gioco. Devi avere certi principi e dinamiche chiare e provare a sfruttarle al massimo".
Le prestazioni sono migliorate, ma manca ancora il gol. Come mai secondo lei?
"Prima perché dobbiamo aumentare la frequenza dove i nostri giocatori si trovano in quelle situazioni, perché più occasioni hanno e più è facile fare gol. E dopo anche perché nel calcio ci sono dinamiche. A volte entra, a volte non entra e quello che proveremo sarà a continuare a fare il nostro meglio per cambiare la dinamica. E io vedo i ragazzi che ogni giorno ci provano, quindi quella sarà la strada".
Non recupera nessuno?
"Sembra di no, forse Keita. Ma non lo sappiamo con sicurezza".
Il Bologna gioca con lo stesso sistema del gioco, ma più verticale e diretto. Cambierà il suo approccio?
"Anche il Como era verticale. Il Bologna sicuramente ha più rotazioni coi movimenti dei terzini, quindi alcuni aspetti sono simili, altri diversi. Noi proveremo a sfruttare gli spazi che vogliamo in attacco, e difensivamente a portare la partita dove vogliamo".
Come cambierà il Parma di Cuesta quando rientreranno Ondrejka e Oristanio? Oristanio come sta?
"Oristanio non ci sarà prima della sosta. Vedremo per il futuro, ora sono concentrato sul presente. Già giochiamo con tre o quattro attaccanti a volte. Ancora non lo so, valuteremo in futuro".
Un giocatore del Bologna che teme?
"Tutto il Bologna! (Ride). Non temo nessuno, c'è rispetto tantissimo perché sono una squadra veramente forte con tante individualità, non potrei dire solo una. E noi proveremo a fare la nostra partita con il massimo rispetto, ma anche con tutta la fiducia del mondo e con la voglia di fare una prestazione che anche porti i nostri tifosi con noi. Alla fine un derby è una partita molto importante per noi, adesso abbiamo la possibilità di giocare due volte al Tardini, ci sentiamo veramente comodi lì e vogliamo competere con loro".
Da quando Valenti ed Estevez sono stabilmente in campo la squadra sembra più equilibrata. Serviva una dose di esperienza a questo Parma?
Loro sicuramente ci possono dare una vera mano, non solo per l'esperienza, perché l'esperienza per sé non è niente. La capacità di sapere stare in campo, di sapere gestire i diversi momenti, di sapere fare migliore gli altri e ci hanno dato una vera mano. Quello non significa che altri giocatori di disposizione non possano aiutarci anche a essere una squadra solida, una squadra positiva, una squadra che abbia la capacità anche di creare i problemi all'avversario quando ha la palla, ma il suo contributo è stato molto positivo fino adesso e per quello hanno avuto l'opportunità di essere in campo".
Sorensen ha offerto la miglior prestazione della sua stagione. C’è stata qualche indicazione particolare per lui?
"Sempre ci sono dei compiti quando giochi una partita, ci sono delle indicazioni che sono più importanti per ogni gara, ma il punto più importante è essere lui stesso. Essere lui stesso, avere la capacità di sfruttare le sue qualità, la sua gamba, la sua capacità per coprire distanze, per arrivare, per fare inserimenti, per vincere duelli, per tornare dietro nel momento in cui la palla va oltre e anche fa parte di un percorso dove ti inizia ad abituare di più al campionato, inizia ad abituarti di più ai meccanismi della squadra, inizia a conoscere di più i giocatori che giocano di fianco a te, quindi siamo contenti con quello che ha fatto e sappiamo che ancora c'è margine di miglioramento e che adesso il focus sarà in esprimere tutto quello che ha fatto molto bene fino alla palla e anche a come ci possiamo aiutare di più".
Bologna è una squadra che gioca molto in verticale. Come si fa ad arginare questa caratteristica?
"O recuperare la palla immediatamente quando vai l'alto perché gli spazi ci sono quindi devi recuperarla o essere più compatto, perché non c'è di più".
Ore 15.20 - Termina la conferenza stampa.
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