Alessandro Lucarelli: "Tradito dal Parma dopo 17 anni. Manenti? Un pagliaccio"
“Dopo 17 anni d’amore la mia storia con il Parma meritava un finale diverso". Alessandro Lucarelli, intervistato da La Gazzetta dello Sport, racconta così la chiusura del rapporto con il club ducale. Dopo esserne stato bandiera in campo, l’ex difensore ne era diventato dirigente, con il compito di coordinare i prestiti. E invece: “Sono stato mandato via senza avere una spiegazione chiara. L’ho trovata una mancanza di rispetto grave”.
Più che per il suo passato - per il Parma, Lucarelli ha accettato anche la Serie D -, l’ex centrale si aspettava un comportamento diverso per il lavoro svolto: “È una ferita aperta che sanguina ancora. È un caso secondo lei che gente come Maldini o Totti non lavora più nei club per cui ha dato l’anima?”.
Prima degli “americani”, come Lucarelli definisce la proprietà Krause, ne ha viste di cotte e di crude, dopo l’addio di Ghirardi: “ A un certo punto non avevamo nemmeno più i soldi per l’acqua o per andare in trasferta. Noi ci allenavamo e intanto una gru portava via strutture e materiali della società. Sembrava un film di Fantozzi. Invece era vero: un incubo a occhi aperti". Poi arrivò Manenti: "Un pagliaccio. Fece quella conferenza stampa dal nulla, senza essersi presentato a nessuno. Poi venne in spogliatoio con un foglio bianco con scritto 100 milioni. Dopo due settimane, ci disse che avevano sbagliato Iban a cui mandare i soldi”.
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