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Serpini: "Torres e Perugia sono squadre che hanno le potenzialità per uscire dalla crisi"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 11:04Serie C
di Daniel Uccellieri

Serpini: "Torres e Perugia sono squadre che hanno le potenzialità per uscire dalla crisi"

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Nel corso della diretta radio e tv mattutina di A Tutta C, format di TMW Radio interamente dedicato al mondo della Serie C, è intervenuto mister Cristian Serpini Ieri si è chiusa la dodicesima giornata e, guardando i tre gironi, sembra che la lotta per la promozione diretta stia seguendo dinamiche simili, con tre squadre davanti a tutte. Forse nel Girone A, dove c’è il Vicenza, la situazione appare più indirizzata. "Sì, direi proprio di sì. Il Vicenza sembra davvero in fuga: Lecco e Union Brescia stanno tenendo il passo, ma forse hanno qualcosa in meno. Il Vicenza viene da una situazione di preparazione diversa, era pronto per fare questo tipo di campionato. Si è rafforzato con un direttore sportivo e un tecnico esperti di promozioni e di campionati di vertice, quindi sicuramente è la favorita del girone. Già la scorsa volta avevo parlato bene del Lecco, che secondo me lotterà fino in fondo, e anche del Brescia. Penso che il Lecco non sia solo una sorpresa iniziale: farà un campionato di vertice fino alla fine. Il Vicenza resta la favorita, ma dovrà mantenere il passo importante che sta tenendo per non farsi avvicinare. I numeri confermano: Vicenza a 32 punti, Brescia e Lecco a 27. Anche i gol fatti e subiti sono molto simili: il Vicenza ne ha segnati qualcuno in più, ma Lecco e Brescia hanno subito rispettivamente 6 e 7 reti. Quindi non è un caso che siano lì. "Assolutamente. Il Lecco ha un’organizzazione di gioco molto importante. Complimenti al mister e al direttore: hanno costruito una squadra con un filo conduttore chiaro, tanto entusiasmo e idee precise. Li ho visti dal vivo un paio di volte: meritano la posizione che occupano. Hanno forse qualche individualità in meno rispetto alle prime due, ma compensano con organizzazione e spirito di gruppo". Restando nel Girone A, il Cittadella dopo un inizio complicato ha trovato la giusta via: quattro vittorie consecutive e zona playoff. Quanto ha pesato secondo lei la retrocessione dell’anno scorso, forse arrivata un po’ a sorpresa? "Sicuramente una retrocessione lascia sempre strascichi, e in più il Cittadella ha cambiato diversi giocatori e la guida tecnica. Con il tempo, però, Manuel Iori è riuscito a rimettere la squadra sulla strada giusta. Credo che sarà la quarta forza insieme a formazioni come Alcione, Trento e Inter, che si giocheranno le posizioni dal quarto posto in giù. Ora il Cittadella ha trovato la quadra e maggiore solidità: anche nell’ultima gara, dopo lo svantaggio, si è riorganizzato e ha conquistato una vittoria importante". Scendiamo nel Girone B. Anche qui tre squadre in lotta, ma forse con un Arezzo che ha qualcosa in più. È reduce da un pareggio con la Ternana - che comunque resta una squadra importante - e poi ha reagito vincendo 5-1 con il Campobasso. Una prova di forza. "Sì, l’Arezzo è sicuramente la squadra più attrezzata, ma anche Ascoli e Ravenna hanno grande valore: l’Ascoli ha una guida tecnica di livello, mentre il Ravenna ha un’idea di gioco chiara. Sarà una lotta serrata. Credo che il mercato di gennaio sarà decisivo: tutte e tre hanno margini per rinforzarsi. E a proposito di numeri: si dice sempre che chi subisce meno gol vince i campionati, ma non è sempre così. L’Ascoli, ad esempio, ha subito pochissimo, eppure è a quattro punti dall’Arezzo". Un Arezzo che sta dominando, ma con Ravenna e Ascoli a ridosso. Le chiedo: la Ternana, che molti vedevano più in alto, può rientrare o ormai il distacco è troppo grande? "Secondo me il distacco è troppo alto. Se fosse una sola squadra davanti, sarebbe diverso, ma recuperare terreno su tre è complicato. Potrà magari superarne una, se avrà un calo, ma per la lotta al titolo credo sia ormai tagliata fuori. Resta comunque una squadra forte, che troverà continuità e chiuderà nelle prime posizioni". Nelle zone basse invece c’è un Livorno in crisi, con mister Formisano a rischio e la prossima sfida contro il Carpi – squadra che lei conosce bene. Poi c’è il Perugia, dove con Tedesco in panchina sono arrivati una vittoria e un pareggio, mentre la sconfitta in Coppa Italia pesa poco. Crede che il ritorno di Tedesco, con Gaucci e Novellino, possa aver riportato stabilità? "Penso che Perugia e Torres siano due squadre che devono e possono uscire da questa situazione. Hanno potenzialità e qualità per farlo: è solo un momento difficile. Il Livorno, invece, vive una situazione più delicata. È una piazza esigente, forse anche giustamente, ma ora serve ricompattarsi. Formisano è un allenatore giovane e preparato: se gli daranno fiducia, potrà tirarli fuori. Però è un ambiente complicato, si è creato un po’ di astio e questo non aiuta la squadra né la società". Veniamo al Girone C. L’ultimo turno ha “congelato” la classifica: Salernitana, Catania e Benevento hanno pareggiato tutte. Questo equilibrio può favorire il ritorno di altre piazze come Monopoli o Cosenza, o saranno sempre queste tre a giocarsi la promozione? "Il Girone C, come lo chiamo io, è un girone “infernale”: non esistono partite facili. Complimenti alla Cavese, che si è tirata fuori da una situazione difficile grazie al lavoro di mister Prosperi. Ogni gara è una battaglia, ma una battaglia fatta anche di contenuti: c’è qualità, ci sono piazze e tifoserie importanti. Credo che Salernitana, Catania e Benevento arriveranno in fondo, ma avranno vita dura. Non so se qualcun altro riuscirà a rientrare, perché queste tre hanno qualcosa in più. Voglio però spendere una parola per il Siracusa: ha solo sei punti, ma gioca un calcio splendido e raccoglie meno di quanto meriti". In effetti la classifica è corta: Salernitana prima a 26 punti, Potenza decimo con 16. In dieci punti ci sono dieci squadre. "Esatto, è un girone emozionante e imprevedibile. Ogni partita può cambiare la classifica. Credo che Salernitana, Catania e Benevento abbiano un piccolo vantaggio, ma nulla è deciso: sarà un girone vivo fino alla fine". Mister, ultima domanda: quando la rivedremo in panchina? Ci manca vederla in campo. "Manca tantissimo anche a me. Spero presto. In questo mestiere bisogna accettare anche i momenti di pausa, ma sono occasioni per studiare, imparare e farsi trovare pronti".