
Roma, l'Olimpico è un fattore: 70 sold out. Oltre 4 milioni di spettatori negli ultimi 5 anni
Numeri da capogiro e un entusiasmo alle stelle: la Roma continua a battere record sugli spalti. Nella sfida contro il Milan, lo stadio 'Olimpico' ha raggiunto la straordinaria cifra di 68.145 spettatori, il massimo consentito da quando le normative di sicurezza hanno ridotto la capienza. Questo, stando a quanto riportato dal Corriere dello Sport, è stato il settantesimo “sold out” dell’era Friedkin, iniziata dopo la pandemia. Un segnale fortissimo: il popolo giallorosso è presente, eccome.
Tifosi più forti dei risultati
Nonostante i due anni intensi con José Mourinho, i risultati sul campo non sono stati eccezionali. Eppure, la fede dei tifosi non ha vacillato. Nemmeno nei momenti più difficili, come l’inatteso esonero di Daniele De Rossi (brevemente sostituito da Ivan Juric), il pubblico ha smesso di sostenere la squadra. Anzi, il merito va anche ai tecnici che sono riusciti a toccare il cuore dei tifosi. Claudio Ranieri ha riacceso l’orgoglio romanista, ricevendo in cambio un tributo da brividi: la coreografia vista domenica è stata la dimostrazione del legame fra tifoseria e tecnico.
Una passione che vale oro
Oltre all’aspetto emotivo, però, c’è anche quello economico. La Roma sta sfruttando al meglio questo legame con la sua gente. I Friedkin, a differenza della gestione precedente, hanno saputo valorizzare l’affetto del territorio, trasformandolo in una leva finanziaria. Anche se non vengono più comunicati ufficialmente gli incassi per partita, si stima che la sfida contro il Milan abbia generato oltre 5 milioni di euro, tra biglietti e abbonamenti. Inclusi anche i parcheggi venduti a chi desidera arrivare comodamente fino ai cancelli.
Strategia vincente
Negli ultimi anni, il club ha introdotto un tetto agli abbonamenti, fermandosi poco sopra quota 40.000. Una mossa che garantisce, da un lato, una base solida e fidelizzata, con accesso preferenziale ai biglietti extra-abbonamento, e dall’altro la possibilità di massimizzare gli incassi dalle vendite singole, specie nelle gare più importanti. Risultato? Una media di 92% di riempimento a partita negli ultimi cinque anni e circa 4,5 milioni di presenze complessive, senza aver mai messo piede in Champions.
Tifosi più forti dei risultati
Nonostante i due anni intensi con José Mourinho, i risultati sul campo non sono stati eccezionali. Eppure, la fede dei tifosi non ha vacillato. Nemmeno nei momenti più difficili, come l’inatteso esonero di Daniele De Rossi (brevemente sostituito da Ivan Juric), il pubblico ha smesso di sostenere la squadra. Anzi, il merito va anche ai tecnici che sono riusciti a toccare il cuore dei tifosi. Claudio Ranieri ha riacceso l’orgoglio romanista, ricevendo in cambio un tributo da brividi: la coreografia vista domenica è stata la dimostrazione del legame fra tifoseria e tecnico.
Una passione che vale oro
Oltre all’aspetto emotivo, però, c’è anche quello economico. La Roma sta sfruttando al meglio questo legame con la sua gente. I Friedkin, a differenza della gestione precedente, hanno saputo valorizzare l’affetto del territorio, trasformandolo in una leva finanziaria. Anche se non vengono più comunicati ufficialmente gli incassi per partita, si stima che la sfida contro il Milan abbia generato oltre 5 milioni di euro, tra biglietti e abbonamenti. Inclusi anche i parcheggi venduti a chi desidera arrivare comodamente fino ai cancelli.
Strategia vincente
Negli ultimi anni, il club ha introdotto un tetto agli abbonamenti, fermandosi poco sopra quota 40.000. Una mossa che garantisce, da un lato, una base solida e fidelizzata, con accesso preferenziale ai biglietti extra-abbonamento, e dall’altro la possibilità di massimizzare gli incassi dalle vendite singole, specie nelle gare più importanti. Risultato? Una media di 92% di riempimento a partita negli ultimi cinque anni e circa 4,5 milioni di presenze complessive, senza aver mai messo piede in Champions.
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