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Roma, Mancini: "Dovbyk non è un timido, è uno tosto: speriamo che la decida lui"TUTTO mercato WEB
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Oggi alle 11:08Serie A
di Simone Lorini

Roma, Mancini: "Dovbyk non è un timido, è uno tosto: speriamo che la decida lui"

Gianluca Mancini, difensore della Roma, parla alla Gazzetta dello Sport della gestione dei giovani talenti, che fa discutere: "All’estero i giovani hanno meno responsabilità a livello ambientale, mediatico. Bisogna dargli la possibilità di sbagliare, qui invece ti esaltano dopo un gol e ti ammazzano se sbagli. Un adulto capisce il gioco, un giovane può soffrirne. Pio è un ragazzo umile, un lavoratore. Sembra un giovane vecchio". Nella Roma c’è invece un altro giovane di valore come Pisilli, che però trova poco spazio... "Piso è forte: le sue partite le ha fatte, dando un contributo. Una volta l’ho visto giù e gli ho detto: “Pensavi di non sbagliare più una partita o di non fare più un errore?”. È impossibile, nel calcio gli errori ci sono e bisogna imparare, facendone il meno possibile. Conta essere forti di testa, non perdere la bussola, senza farsi influenzare dalle chiacchiere". Interrogato sulla possibilità che Dovbyk possa risolvere la partita, il calciatore ha espresso l'augurio che ciò accada. Ha quindi smentito le voci che lo descrivono come timido, affermando che Artem è, al contrario, un giocatore tosto, che dà sempre il massimo e che rappresenta una risorsa. Ha poi raccontato un aneddoto per dimostrarlo, ricordando un episodio a Lecce: vedendo Dovbyk giù di morale, gli aveva detto, scherzando, di fare un gol o di "prendere un giallo per una spallata". Il risultato fu che Dovbyk segnò il gol decisivo, dopo aver superato fisicamente un avversario come Baschirotto. Ha concluso sottolineando che in generale cerca sempre di caricare i compagni tristi o abbattuti.