Da Gasp a... La Roma di Gasp: Cristante, i due ruoli e quell'indimenticabile anno all'Atalanta
Bryan Cristante sembra tornato dove tutto era cominciato. Non geograficamente, ma tatticamente e mentalmente. Il centrocampista della Roma, tra i migliori di questo avvio di stagione, sta vivendo una specie di seconda giovinezza. Merito (anche) di Gian Piero Gasperini, proprio l’allenatore che anni fa lo trasformò in uno dei centrocampisti più completi della Serie A ai tempi dell’Atalanta.
A Glasgow, nel successo per 2-0 contro i Rangers, si è vista un’altra prova di sostanza e qualità. L'assist per l'1-0 di Soulé è il suo marchio di fabbrica: movimento intelligente, tempo perfetto, lettura superiore sulle palle inattive. Ingredienti che lo hanno riportato a essere un fattore decisivo, come non accadeva da tempo. E nelle ultime uscite, da Sassuolo in poi, Cristante ha pure ritrovato il ruolo da trequartista, quello che nella stagione 2017/2018 gli valse 12 gol e la chiamata della Roma.
Gasperini lo ha rigenerato, riposizionandolo tra le linee quando serve, sfruttando la sua intelligenza tattica e la capacità di muoversi senza palla. Una scelta che ha pagato e che lo stesso tecnico ha spiegato dopo Roma-Parma: “Cristante è contento, gli piace. È un giocatore evoluto, sa fare tutto. Tornare a dove era 7-8 anni fa gli fa bene”.
Oggi Cristante è capitano, leader emotivo e riferimento tecnico. E mai come ora sembra vivere il miglior momento della sua avventura romanista. Se continuerà così, la Roma potrà davvero sognare in grande: con un Cristante versione deluxe, il passato è tornato a essere un’arma per costruire il futuro.
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