Mancini: "C'è tanta voglia di andare al Mondiale. Tirana tra i momenti più importanti della mia vita"
Nel consueto appuntamento con Vivo Azzurro Tv, Gianluca Mancini, difensore della Roma e dell'Italia, ha raccontato come ha iniziato a giocare da piccolo: "Mio nonno aveva costruito un campetto da calcio intorno alla sua terra. Era il nostro piccolo centro sportivo. C’erano il calcio, la scuola e tanti sogni che si sono poi realizzati. A sette anni ho iniziato a giocare nella squadra del paese. Mio padre mi ha sempre fatto vivere il calcio in maniera serena, felice. Lo prendevo come un gioco e con tanta spensieratezza, magari questa cosa mi ha fatto arrivare nel calcio dei grandi".
Che ricordi ha del suo esordio in Serie B?
"Lì ho capito che il calcio era diventato un lavoro".
Quali sono stati finora i momenti più importanti della sua vita?
"I momenti più importanti della mia vita sono stati la nascita delle mie bimbe, il matrimonio, l’esordio in Serie A e quello in Nazionale. E poi la vittoria della Conference League: vedere tutte quelle persone a Roma mi ha riempito d’orgoglio".
Lei ha detto più volte che Materazzi è stato il suo idolo.
"La passione per Materazzi nasce principalmente nel Mondiale del 2006. Avevo dieci anni e lui fu protagonista assoluto. Vedendolo giocare l’ho sempre apprezzato per la personalità, la grinta, per il fatto che nel bene e nel male ci metteva sempre la faccia. A Perugia poi ho avuto la possibilità di conoscerlo, da lì è nata la nostra amicizia".
Gattuso l'ha paragonata ironicamente a Cafù.
“È stata una battuta che mi ha fatto piacere, certo che accostarmi a un mostro sacro come Cafu… Il mio rapporto con il mister è bello, puro, vero. È una persona che ha saputo creare in poco tempo quello che va creato all’interno di una squadra”.
Che pensa del momento che sta vivendo la Nazionale?
"Ha rappresentato sempre tanto. Le estati le passavo con gli amici al bar o a casa a vedere le partite dell’Italia, mi mettevo la mano sul petto e cantavo l’inno. Quando oggi entro in campo con la Nazionale la prima cosa che mi viene in mente sono quegli inni cantati con gli amici. La voglia di andare al Mondiale è tanta. Siamo concentrati su quello che dobbiamo fare, bisogna prepararci al meglio e arrivarci con una consapevolezza forte".
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