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Conferenza stampa - Ranieri: "Voglio ringraziare di cuore i tifosi della Roma. Non dobbiamo fare rivoluzioni"
Oggi alle 17:20Primo piano
di Luca d'Alessandro
per Vocegiallorossa.it

Conferenza stampa - Ranieri: "Voglio ringraziare di cuore i tifosi della Roma. Non dobbiamo fare rivoluzioni"

Presso la sala stampa del Centro Sportivo Fulvio Bernardini, si è tenuta la conferenza stampa prepartita di mister Claudio Ranieri. Sarà l'ultima conferenza stampa da tecnico, dove si parlerà del futuro della Roma e del match contro il Torino, Vocegiallorossa.it era presente in loco, fornendo la trascrizione live delle dichiarazioni del tecnico. 
 

Grazie da parte nostra (la conferenza stampa inizia con una premessa di Angelo Mangiante)
"Io rispetto sempre chi mi rispetta, perché è proprio un gioco delle parti. Io faccio un mestiere, voi ne fate un altro. Io che sto da questa parte dico che il vostro è molto più difficile del mio. Non so se voi pensate lo stesso dall'altra parte, ma io riempire ogni giorno pagine di giornali o fare delle dichiarazioni come fai tu, insomma, è bello o difficile. Io non sarei capace onestamente".

Questi giorni? 
"Sono concentrato sulla partita, poi magari nelle giornate seguenti penserò a tutto quello che mi è successo in questi giorni. Prima di tutto volevo ringraziare i tifosi della Roma, io non mi aspettavo una cosa del genere l'altra sera. Non mi aspettavo una scenografia così meravigliosa e li voglio ringraziare di vero cuore. Ci avviciniamo, come ho sempre detto, fino all'ultimo secondo dell'ultima partita. Siamo entrati in Europa, non sappiamo in quale Europa, ma dobbiamo uscire dal campo consapevoli che abbiamo dato il massimo. Poi ci sono degli episodi che ti condannano o ti fanno sorridere e io sono soddisfatto, per cui dobbiamo dare tutto noi stessi. Credo che questo sia degli ultimi campionati una cosa veramente bella, perché c'è chi lotta per vincere il campionato, chi lotta per retrocedere, chi lotta per entrare in Europa e credo che questo sia stato un campionato molto interessante per tutti i tifosi italiani".

Quale voto si dà a questa stagione?
"Non mi dò mai i voti, lo fa la critica. Io ho dato tutto me stesso come ho fatto sempre. Non c'è mai nessuno che vince sempre. Qualche volta devi conoscere anche l'amaro così sai apprezzare anche il dolce. L'altra domanda era cosa penserò domani. Il primo pensiero era le 23:00, fammici arrivare alle 23:00. E poi forse lo dirò, ma io non sono bravo nell'esternare a parole le mie emozioni, quello che sento dentro. L'ho vissuto l'anno scorso a Cagliari, ero sicuro, lo ripeto ancora una volta, che sarebbe finito tutto. Ero contento, ero rilassato, ho passato un'estate bella, serena, con i miei amici soliti. E penserò questo, a stare bene con i miei amici". 

Dovbyk come sta? Dybala e Pellegrini verranno a Torino?
"Credo che partiranno tutti, ancora non glielo ho chiesto, ma credo di sì. Dovbyk ha fatto allenamento sotto il controllo di dottori, fisioterapisti e preparatori. Credo che domani, se tutto andrà bene, me lo daranno disponibile per fare l'ultimo allenamento. L'allenamento è stato bello, concentrato come sempre, con grossa determinazione da parte dei ragazzi. Questo mi rende sereno, perché io so che andremo ad affrontare una grande squadra che vuole far bene, vuole chiudere bene il suo campionato, gioca in casa. Il Torino ha grandi giocatori, un grandissimo allenatore, giovane, ma molto valido e vorrà far bene. Noi ce la dovremo sudare come ce la dovranno sudare tutti che vogliono conquistare quello che ha in ballo".

C'era molto da lavorare per arrivare a certi livelli:
"Noi abbiamo fatto squadra e io credo che in un gioco di squadra come è il calcio la cosa più importante è fare un gioco di squadra. Cercheremo di migliorare, abbiamo detto che piano piano dobbiamo costruire una buonissima Roma per far sognare i nostri tifosi. Quest'anno hanno sofferto molto all'inizio, poi piano piano ci hanno dato il supporto, l'amore, la volontà di arrivare dove all'inizio non pensavamo". 

Come accoglierà il nuovo allenatore la piazza? 
"Io non penso a come lo accoglierà, io penso che quando andrà via i tifosi saranno dispiaciuti, questo è quello che io vorrei".

Quanto cambierebbe la qualificazione in Champions League?
"Solo domande inerenti alla partita. C'era un saggio grandissimo allenatore che diceva non dire gatto se non l'hai nel sacco. Noi abbiamo un gatto a nove code che scappa via da tutte le parti. Prima chiudiamo il sacco e poi vediamo". 

Cambio nelle ultime giornate?
"No, è sempre un cocktail di mille sensazioni, perché poi l'allenatore, io soprattutto vado a sensazioni, a quello che mi dicono i ragazzi in campo. Mi dicono con loro atteggiamento, ho sempre pensato di mettere la squadra che mi potesse far vincere. E poi ho sempre detto a loro, si gioca in sedici, ho la possibilità di fare cinque cambi, state sempre tutti a disposizione. Per cui certamente il cambio di Dybala è costato parecchio, perché Dybala ci dava non solo quel punto di riferimento là davanti, ma quel giocatore che ci sapeva tenere palla e nelle situazioni difficili, vedevate che i ragazzi subito palla lui e lui ci tirava fuori dai guai. Senza di lui abbiamo un attimino sofferto, per cui ho cercato di correre ai ripari con scelte da parte mia, credo, da parte mia logiche. Naturalmente possono essere sembrate particolari, strane, perché così, perché così, perché non ho giocato sempre 3-4-3, abbiamo vinto a Milano, perché non ripetere. A me piace studiare l'avversario, mi piace cercare di metterlo in difficoltà, gli altri fanno sicuramente lo stesso con noi. Gioco forza devo cercare di tenere tutti sul chi vive e cercare di vincere la partita". 

Tralasciando il rapporto con i tifosi che è stato ricucito dal suo avvento da novembre, rispetto al Ranieri allenatore e consigliere, ha centrato tutti gli obiettivi che si era prefissato quando si è seduto sulla panchina?
"Sono molto soddisfatto di quello che sono riuscito a fare nell'arco di questi 5-6-7 mesi. C'è ancora tanto da lavorare, c'è tanto da lavorare insieme, però la strada che è stata tracciata mi piace, mi ha dato soddisfazione".

Paredes? 
"Ma questo dipenderà da due persone (sul futuro del calciatore ndr), da lui e dal prossimo allenatore. Dire adesso se gioca darei un'opportunità all'allenatore avversario perché sono molto bravi, ti vengono a prendere a uomo, per cui devo valutare bene tutto". 

Domanda di Vocegiallorossa.it - Che Torino si aspetta, visto che c'è la possibilità di non mandare in Champions la Juventus? Questi sono ragionamenti che anche in uno spogliatoio si fanno? Ha fatto una promessa, un regalo in caso di Champions League della propria squadra?
"Io? Un regalo? Sono loro che lo devono fare a me? Io devo fare il regalo? Non credo a queste cose. Queste sono cose che stanno fuori dalla mente di chi gioca a calcio, soprattutto a questi livelli. Io ai miei ho detto quello che ho detto a voi, che il Torino è una buonissima squadra che nelle ultime cinque partite in casa ha fatto due vittorie, due pareggi e soltanto una sconfitta. Ci sarà da sudare e lottare fino all'ultimo secondo della partita. Questo è quello che ho detto ai ragazzi e credo che i ragazzi mi credano perché io ho sempre detto la verità a loro. Gli ho sempre prospettato le difficoltà che avremmo incontrato durante una partita. Per cui il Torino farà la sua gagliarda partita perché il Torino per DNA è una squadra che lotta sempre. Tra virgolette mi è sempre piaciuta, proprio per questo suo. Io poi giocavo contro Pulici e Graziani, era uno spettacolo. Era un dispiacere perché perdevamo quando giocavo nel Catanzaro, però era uno spettacolo vederli".

Ci saranno rivoluzioni in estate? 
"Io credo che di rivoluzioni non possiamo farne e non dobbiamo farne, perché se questa è una squadra, avete scritto voi, io neanche ho fatto tutti i conteggi, che nel girone di ritorno dovrebbe essere prima, pari punti, adesso non so bene, per cui c'è da migliorare, c'è da migliorare perché c'è sempre da migliorare, però diamo fiducia a questa squadra".